La Manta ha chiesto di stoccare l’amianto nella zona artigianale di Santamonica; cosa prevista dall’appena approvato Pug (Piano urbanistico generale). Ora la palla che scotta è nelle mani della Regione e della Conferenza provinciale dei servizi.
E’ intervenuto anche il partito di governo della città, il Pd, con una nota che riportiamo.
La segreteria del Partito Democratico circolo di Misano Adriatico: “La richiesta della ditta Manta di poter stoccare, oltre a rifiuti speciali non pericolosi come gli inerti (attività ad oggi prevalente), anche quelli pericolosi come l’amianto, sta creando una comprensibile preoccupazione tra la popolazione. In sinergia e a supporto con quanto già comunicato dall’amministrazione, come Partito Democratico è nostra intenzione, quindi, farci carico delle legittime preoccupazioni dei cittadini sui potenziali rischi per la salute che questa eventuale nuova attività potrebbe produrre, coinvolgendo, se necessario, i nostri rappresentanti in Regione per le opportune osservazioni che si rendessero necessarie. Dalle prime verifiche effettuate, come già evidenziato nella nota dell’amministrazione, la richiesta non verterebbe sulla possibilità di smaltire l’amianto in loco incompatibile, da un punto di vista urbanistico, ambientale e sanitario, con l’area presso cui la ditta è ubicata. Scongiurata questa possibilità, rimane in campo la richiesta di poter stoccare l’amianto, che significa depositare in loco, in attesa di essere avviati agli impianti di smaltimento situati fuori territorio, quantitativi limitati di scarti di amianto già incapsulato e insacchettate dal cantiere di origine che inibisca l’aerodispersione delle fibre e stoccato al chiuso.
Ciò che potrebbe ulteriormente creare preoccupazione per chi vive nelle zone limitrofe è anche il tema che queste attività di incapsulamento e stoccaggio non vengano eseguite in base alle norme molto stringenti in materia, ovvero di come eventualmente monitorare e controllare questo tipo di attività. Per questo motivo non va banalizzata e sottovalutata la supervisione degli enti preposti come ARPAE e AUSL che sono gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni come la VIA (Valutazione impatto ambientale). In conclusione vogliamo adoperarci, per quanto di nostra competenza e possibilità, per approfondire compiutamente la sussistenza dei presupposti di poter contemperare le esigenze poste dai cittadini e quelle di chi vuole fare impresa sul nostro territorio”.