Pesaro. La città celebra i due scudetti della Scavolini con le ceramiche del Mengaroni.
Questa mattina, in viale dei Partigiani, la cerimonia di scopertura dell’istallazione alla presenza del presidente della Fip Petrucci, dei giocatori della Carpegna Prosciutto e degli alunni del Liceo Artistico.
Pesaro racconta l’amore per il basket con un’installazione che fa rivivere gli scudetti della Vuelle ’87-’88, ’89-’90: le parole dei quotidiani che hanno raccontato i trionfi biancorossi, impresse per sempre sul marciapiede di viale dei Partigiani a pochi passi dall’ingresso dell’Auditorium Scavolini. Le “ceramiche celebrative”, scoperte oggi alla presenza del presidente della FIP Gianni Petrucci sono un progetto pensato dal Comune di Pesaro, con la collaborazione della società Victoria Libertas e realizzate dal Liceo Mengaroni, grazie ai professori Giorgio Donini e Carlo Bertani.
Abbonato negli anni dello scudetto il sindaco Andrea Biancani: «Ho avuto la fortuna di avvicinarmi allo sport proprio con i successi della Vuelle del patron Valter Scavolini. A lui, alla sua famiglia, va tutta la mia riconoscenza perché hanno fatto tanto per l’economia, per la cultura, per il sociale e per lo sport del territorio. Valter Scavolini è un uomo che ha creduto tanto nella sua città e per me entrerà a pieno titolo tra i grandi pesaresi illustri». E continua: «Pesaro è città dello sport e lo dimostrano gli investimenti fatti, che stiamo facendo e continueremo a fare sugli impianti e sulla loro riqualificazione, com’è stato per l’Auditorium Scavolini. Una struttura, gestita da Aspes, che vogliamo far vivere sempre più con eventi legati allo sport, alla cultura, alla convegnistica».
«L’Auditorium Scavolini è un simbolo della pesaresità. Così come lo sono il basket, la cultura e la ceramica. Tre elementi che si fondono nell’istallazione che inauguriamo oggi – ha ricordato l’assessore alle Nuove Opere Riccardo Pozzi –. Un progetto che unisce presente e futuro perché l’amor e e la passione che si respirava allora sono gli stessi che si respirano oggi. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo bel momento e a tutti i presenti oggi, in primis alla famiglia Scavolini, al presidente della Fip Petrucci, alla società Victoria Libertas Pesaro, il Liceo Artistico Mengaroni». Alla cerimonia presente anche l’assessora allo Sport Mila Della Dora e l’assessore all’urbanistica Andrea Nobili.
Un’idea intelligente, e simbolica, secondo il Presidente della FIP Gianni Petrucci: «La storia di Pesaro si lega alla storia di un grande imprenditore come Valter Scavolini – ha detto – Il basket è nel Dna di questa città. Una passione passata e presente, come conferma la realizzazione della sede della Fip che si sta realizzando a Villa San Martino».
Protagonista di quei successi, l’uomo degli scudetti e grande imprenditore Valter Scavolini: «Il passato è stato bellissimo, ma dico sempre che bisogna guardare al futuro e ad altre vittorie».
Così Andrea Valli, presidente Carpegna Prosciutto Basket Pesaro: «Per tutta la famiglia della VL questo momento non rappresenta una semplice celebrazione ma è invece un’occasione significativa per ricordare quanto vissuto in campo e sugli spalti in questo palazzetto dello sport che nell’epoca d’oro della Scavolini Basket divenne uno dei parquet più difficili di tutta Europa. Infatti, scendevano in campo dieci giocatori con la canotta biancorossa ma in realtà insieme a loro scendevano in campo migliaia di tifosi che spesso riuscivano a spostare l’equilibrio di una partita. L’Hangar, oggi Auditorium Scavolini, è stato e rimarrà per sempre nel cuore di tutti i pesaresi, teatro di tanti duelli sportivi che hanno tramandato la passione per questo magico sport della pallacanestro di generazione in generazione. Dal 1956 al 1996 il palas di Viale dei Partigiani è stato il tempio della pallacanestro cittadina: ora sta a noi cercare ogni giorno di lavorare al meglio per valorizzare questo patrimonio».
Per il Liceo Artistico Mengaroni la dirigente Serena Perugini e il professor Giorgio Donini: «Essere presenti in un momento così importante, in cui si disegna una parte di storia delle città ci rende orgogliosi. Così come ci rende felici aver contribuito alla realizzazione di questa opera, piccola ma preziosa, realizzata grazie alle mani sapienti del maestro Carlo Bertani».