di Edmo Vandi*
Ci siamo conosciuti negli anni ‘50 del secolo scorso nelle serate del Dancing Savioli, io cliente di contrabbando “ospite” dell’amico cameriere Lino Righetti che mi collocava nell’angolo più buio del suo Rango con un bicchiere vuoto sul tavolo (Bepi sapeva tutto!), Pico fotografo ufficiale del locale per documentare la presenza, principalmente, dei grandi personaggi nelle straordinarie Serate de Gala, ma anche delle serate “normali” quando Bepi Savioli apprezzava la sua discrezione, la sua innata educazione, nei confronti dei tradizionali, danarosi clienti che arrivavano da Pesaro e Cesena con le loro Ferrari e Lamborghini parcheggiate ostentatamente all’ingresso del locale. Pico non avrebbe mai meritato il titolo di “Paparazzo”, appellativo inventato da Federico Fellini nei confronti dei fotografi sfacciati e invadenti di Via Veneto nell’ambito della Dolce Vita di Roma,
Pico ha sempre rispettato la “privacy” di coloro che arrivavano nel locale dopo le 22 in quanto dovevano prima doverosamente cenare con le rispettive mogli.
Le gambe di Pico da qualche tempo non sono più quelle che hanno percorso migliaia di chilometri sulla sabbia infuocata della spiaggia della Perla Verde ma la testa è rimasta lucida e presente a commentare ancora oggi fatti e vicende della “nostra” città, così come faceva giornalmente con i suoi amici all’interno della bottega di Viale Gramsci.
L’aspirazione ancora di Pico (e del figlio Gianni) è di ottenere dalla città un Archivio Ufficiale dove collocare la sterminata serie di fotografie che hanno documentato gli anni d’oro della Perla Verde (Archivio che potrebbe contenere documenti storici anche di Tino Casalboni, Luciano Luzzi, Secondo Casadei nonchè le 600 ore di filmati video VHS di Edmo Vandi).
Gli auguri, caro Pico per i tuoi 95 ti giungano da un 91enne che nei tuoi confronti si considera sfacciatamente ancora un “Burdèl”!
*Deceduto pochi mesi fa
