di Fosco Rocchetta
Riccione. Lutto nel motociclismo romagnolo, addio a Genunzio Silvagni.
Aveva 89 anni; ci ha improvvisamente lasciati il pilota Genunzio Silvagni mentre si trovava sulla spiaggia di Lido
Adriano. Vincitore del Motogiro d’Italia nella sua ultima edizione del 1957, su Laverda nella classe
75 c.c, tre volte campione italiano su Laverda 75 e Motobi 175, vanta eccellenti risultati anche in
corse automobilistiche come la Trento-Bondone che si aggiudicò nel 1959. Era nato a Fiumana di
Predappio, e rappresenta un esempio genuino di un motociclismo “di altri tempi” dove la passione
per “è mutor”, aveva portato anche il giovane Silvagni ad inseguire il suo sogno, con carsi mezzi ed
a proprie spese, per correre su pericolosi circuiti cittadini e dissestate strade italiane. Tra il 1959 e il
1961 fu pilota ufficiale della marca pesarese Motobi, in cui ritrovò Primo Zanzani, romagnolo
anche lui, tecnico sopraffino delle due ruote che lo aveva incoraggiato e sostenuto fin dalle prime
gare, e che Silvagni riteneva il suo vero “Maestro”. Il centauro predappiese era molto legato a
Riccione, ed era diventato un mio sincero amico da circa dieci anni, in occasione della
pubblicazione del libro “Riccione Città del Motogiro d’Italia Una mitica cavalcata… (1953-‘57”, la
cui copertina ritrae Genunzio appena giunto sul lungomare di Riccione il 7 aprile 1957, sotto un
vero diluvio, accolto dal commissario di gara Nerio (Nereo) Masini, al termine della tappa Abano
Terme-Riccione. Alla famiglia giungano le più sentite condoglianze della redazione de’ La Piazza,
e mie personali.