Riccione. Pulire la foce del Marano il 19 ottobre.
Riccione risponde all’appello dell’Adriatic Heroes Day, la grande iniziativa ideata da 2Hands che unisce le città affacciate sull’Adriatico in un’unica azione collettiva per la tutela del mare.
Per l’occasione, Futuro Verde Aps, con il patrocinio del Comune di Riccione, invita cittadini, famiglie e turisti a partecipare alla giornata di pulizia in programma domenica 19 ottobre, dalle 10 alle 12, con ritrovo al parcheggio del Beach Village – Foce del Marano.
L’obiettivo è semplice ma fondamentale: liberare la spiaggia e la foce dai rifiuti e diffondere una cultura della cura del territorio che parta da gesti concreti e condivisi.
Nelle precedenti edizioni, l’iniziativa ha coinvolto oltre 2.000 volontari e permesso la raccolta di più di 10 tonnellate di rifiuti lungo le spiagge dell’Adriatico. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.
PIANTE ED ANIMALI DELL FOCE DEL MARANO IN UN LIBRO
“La foce del Marano a Riccione – Un’area di interesse storico-naturalistico” in un libro (La Piazza Editore) di Irina Kruglova e Fosco Rocchetta.
I due autori hanno raccontato l’area della foce del Marano: un corridoio verde di grande valore storico e naturalistico. E’ un viaggio alla scoperta di uno degli ecosistemi più importanti per Riccione e per l’intera area adriatica.
Oltre a essere un prezioso scrigno di biodiversità, la foce del Marano rappresenta un ambiente fragile, la cui tutela è fondamentale per la conservazione delle specie che lo abitano.
Il valore storico della foce del Marano
Il libro offre importanti cenni storici sulla preziosa area della foce del Marano. La menzione più antica del rio compare nel Codice Bavaro (VII-X secolo d.C.), manoscritto conservato nella Biblioteca di Stato a Monaco di Baviera, dove è citato nella sua forma arcaica Flumen Vicipupulli (fiume del Vico Popilio), successivamente noto come rio di San Lorenzo in Strada. Un ruolo strategico di rilievo fu ricoperto dalla Torre della Trinità, eretta dallo Stato Pontificio nel 1673 per l’avvistamento delle navi piratesche e per la vigilanza sanitaria. Dopo l’Unità d’Italia, la torre divenne sede di un telegrafo ottico e, infine, di un presidio della Guardia di Finanza, fino al 1916, quando un forte sisma la distrusse. Resti della struttura sono ancora visibili dietro la porta sud del campo di calcio di Spontricciolo.
Il patrimonio naturalistico della foce del Marano
L’area della foce del Marano rappresenta un punto d’incontro tra ambiente terrestre e acquatico, con una flora e una fauna di grande valore ecologico. Il libro di Irina Kruglova e Fosco Rocchetta, arricchito da un’ampia documentazione fotografica, descrive le principali specie vegetali tipiche delle dune e delle sponde fluviali, habitat fondamentali per numerosi animali selvatici e per l’avifauna.
Oltre agli uccelli stanziali, vengono illustrate anche le specie di passo, poiché la foce del Marano si trova lungo la rotta migratoria adriatica. Un fenomeno naturale particolarmente suggestivo si verificò qualche anno fa: tra agosto e settembre, migliaia di rondini scelsero il canneto tra il ponte della ferrovia e quello di viale D’Annunzio come dormitorio prima della migrazione verso l’Africa. L’evento, che attirò l’interesse di molte persone, si è progressivamente ridotto nel tempo.
Grazie all’osservazione assidua e costante della parte finale del rio, tra la foce e il ponte ferroviario, gli autori hanno potuto identificare e documentare un ricco numero di specie animali e vegetali, confermando l’importanza dell’area dal punto di vista ambientale.
Gli autori
Irina Kruglova è laureata in Chimica all’Università Statale di San Pietroburgo, ha operato per alcuni anni in istituti di ricerca, svolgendo poi il proprio percorso lavorativo in un’importante banca della sua città. Sin da ragazza, stimolata dalla madre, è stata attratta dall’ecosistema e dal paesaggio unico che la sua terra natia ampiamente offriva, illustrandone rilevanti aspetti naturali e ambientali, utilizzando inizialmente una vecchia macchina fotografica di famiglia. Trasferitasi stabilmente a Riccione, coltiva la sua passione e l’amore per la fotografia, coadiuvando il marito nella preparazione delle pubblicazioni su Riccione e il suo territorio.
Fosco Rocchetta, già direttore della Biblioteca comunale di Riccione, tra i fondatori dell’Antiquarium archeologico-paleontologico, poi del Museo del territorio “Luigi Ghirotti”, da più anni effettua studi e ricerche storiche sulla sua città natale e il suo territorio, sviluppando tematiche e argomenti differenti a partire dal mondo antico alla contemporaneità. Per l’ente di appartenenza prima, e successivamente in proprio, ha pubblicato una quarantina di libri e un centinaio di articoli e saggi apparsi in riviste specializzate e di divulgazione.















