Di Carlotta Ruggeri
Il 27 settembre, presso la Biblioteca Comunale di Riccione, si è tenuto un incontro divulgativo che, in modo spontaneo, si è trasformato in una vivace tavola rotonda sul tema della denatalità e sulle sue implicazioni per il futuro del Paese.
L’evento ha preso avvio con un’analisi oggettiva del fenomeno, supportata dai dati ISTAT che da decenni lanciano segnali d’allarme ignorati con troppa leggerezza. Basti pensare che entro il 2024 si prevede una perdita di circa 5 milioni di lavoratori: un dato che impone domande urgenti.
Dove stiamo andando?
Possiamo permetterci di perdere ogni anno migliaia di giovani che emigrano all’estero in cerca di stabilità economica e professionale, rischiando un inverno non solo demografico ma anche produttivo?
Durante il dibattito, si è discusso della necessità di rendere il lavoro più dignitoso e paritario, anche attraverso strumenti come la certificazione di genere, che dovrebbe diventare obbligatoria e non più volontaria, vista la sua valenza strategica per le imprese.
È stato inoltre messo in discussione il ruolo dei bonus come soluzione strutturale: siamo sicuri che sia la strada giusta?
Tra i relatori presenti: Marco Grimaldi (deputato di Sinistra Italiana), Mavi Succi (componente AUSL Romagna), Daniele Marzano e Mikol Lopez (blogger di “Guida senza patente”). Tutti hanno condiviso riflessioni e proposte per affrontare un fenomeno ormai strutturale, con l’obiettivo non solo di arginarne gli effetti, ma anche di scardinare una cultura Patriarcale ancora troppo radicata nella nostra società.
Uno dei punti centrali è stato il congedo di paternità obbligatorio di almeno 30 giorni, considerato una leva fondamentale per promuovere una reale genitorialità condivisa. Si è parlato anche del lavoro povero e precario, che alimenta la denatalità e costringe molte donne a rinunciare alla propria emancipazione, come dimostrano i numerosi part-time involontari.
Riccione Coraggiosa ha ribadito il proprio impegno a proseguire il confronto attraverso dibattiti strutturati e iniziative di qualità. La sua posizione politica è chiara: non fare passi indietro, ma promuovere politiche concrete per favorire la genitorialità condivisa, l’educazione alla parità nelle scuole, orari scolastici flessibili e criteri di prossimità per l’accesso agli istituti, superando il vincolo della residenza.
Perché la sinistra, se vuole distinguersi dalle destre, deve saper interpretare i bisogni reali dei cittadini e mettersi al loro servizio, non inseguire il consenso elettorale fine a sé stesso. È tempo di recuperare il senso autentico della politica, di riaccendere la passione civile in una società che non è disinteressata, ma solo assopita.