Rimini. Aleksandr Sokurov in visita al Fellini Museum dopo l’omaggio alla “Grande prua” di Arnaldo Pomodoro e l’incontro con il pubblico al Cinema Fulgor.
Si è conclusa ieri a Rimini la terza tappa del viaggio romagnolo del maestro russo Aleksandr Sokurov, una delle voci più autorevoli del cinema internazionale. Dopo Santarcangelo, dove sabato ha ricevuto il Premio Tonino Guerra, e Pennabilli, Sokurov ha dedicato la giornata riminese a un itinerario intenso e profondamente evocativo: dal cimitero monumentale al Cinema Fulgor, fino al Fellini Museum.
L’omaggio alla “Grande prua” di Arnaldo Pomodoro
La visita si è aperta al cimitero monumentale di Rimini, di fronte alla “Grande prua” di Arnaldo Pomodoro, il monumento funebre dedicato a Federico Fellini e Giulietta Masina. Sokurov è rimasto a lungo davanti alla scultura, colpito dalla sua presenza scenica: “Al cimitero ci si aspetta qualunque cosa, ma non una nave. È un’apparizione inaspettata”, ha osservato, riconoscendo nella forza dell’opera una rara capacità evocativa.
Il Cinema Fulgor e la presentazione di Arca russa
La tappa successiva è stata al Cinema Fulgor, luogo iconico della formazione felliniana. In una sala gremita, Sokurov ha presentato il suo celebre film Arca russa, accolto da un lungo applauso.
Ha ricordato come l’opera «esprima il carattere della nazione russa» e, con ironia, ha commentato il celebre piano sequenza unico: “Per noi russi non è una novità: siamo abituati alla rivoluzione»”, ha sorriso.
Poi un pensiero per l’Italia: “Per molti russi l’Italia è una patria di elezione. Dovreste essere orgogliosi della vostra cultura: è una delle più importanti d’Europa”.
Infine, una riflessione sull’esperienza estetica: “L’incontro con l’opera d’arte richiede sempre fatica, la fatica della comprensione”.
La visita al Fellini Museum e le riflessioni sul percorso espositivo
Accompagnato dall’Assessore alla Cultura Michele Lari e da Andrea Guerra, presidente dell’Associazione Tonino Guerra, Sokurov ha raggiunto il Fellini Museum, attraversando gli ambienti di Castel Sismondo. Il percorso è iniziato nella sala dedicata a Giulietta Masina, che accoglie i visitatori con un flusso di immagini e volti luminosi. Sokurov ne ha apprezzato la delicatezza e la forza emotiva. Nella sala del “Libro dei sogni”, osservando proiezioni, figure e materiali tratti dal diario onirico di Fellini, ha condiviso alcune riflessioni che hanno colpito i presenti: “Nel museo dovrebbe esserci anche una sala del congedo: perché la morte fa parte del rito della vita”.
Nella sala dedicata ai costumi ha rivolto un elogio sentito al lavoro artigianale della sartoria cinematografica: “Devo fare un elogio alle sarte e ai meravigliosi costumi: sono opere di una vitalità straordinaria”. Sull’allestimento complessivo ha aggiunto: “L’atmosfera è stupenda: c’è tanta aria, ci si sente liberi. Il materiale esposto non si impone ma si propone. È bello che la città abbia deciso di farlo qui”.
Riflettendo sul proprio immaginario personale, Sokurov ha espresso anche un desiderio: quello di vedere un giorno esposti oggetti appartenuti direttamente a Fellini, a integrare un racconto già ricco e coerente, offrendo al visitatore un ulteriore livello di intimità con il regista.
Guardando al futuro, ha dedicato un pensiero all’eredità felliniana: “Forse un giorno si potrebbero aggiungere materiali del cinema italiano contemporaneo, di quei registi che non ci sarebbero stati senza Fellini. Bisognerebbe raccogliere gli oggetti dei nuovi autori che si ispirano a lui, così che la sua eredità non vada dispersa. Si capirà che gli sforzi di Fellini non sono passati invano”.
Al termine della visita, Sokurov ha ricevuto una copia del “Libro dei sogni” di Federico Fellini, consegnata dall’Assessore Lari.
Rimini crocevia internazionale del cinema d’autore
La presenza di Sokurov conferma il ruolo del Fellini Museum come luogo di dialogo tra grandi maestri del cinema e come centro di una rete culturale sempre più ampia.
“Accogliere un maestro come Sokurov al Fellini Museum significa rafforzare la vocazione internazionale di questo luogo e di Rimini come città del cinema. Dopo la visita di Kevin Spacey nell’estate scorsa e in attesa di ospitare a dicembre Alfonso Cuarón per il Premio Fellini, questa tappa segna un nuovo e importante capitolo nel nostro rapporto con i protagonisti del cinema mondiale. Desidero ringraziare Andrea e Lora Guerra per aver condiviso con noi questa straordinaria occasione di incontro”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Michele Lari.











