di Paolo Giannini
– Fellini – Pasolini: primo incontro. E in cerca di Bomba”
Si incontrarono la prima volta una mattina nel estate degli anni Cinquanta a Roma, nella storica piazza del Popolo; tutto era molto lucente, il sole incominciava a scottare. Le sedie del Bar CANASTA venivano lentamente occupate dai FISSI, così erano nominati dai camerieri gli habitué.
Federico sedeva in attesa dell’amico in un angolo coperto dallo irregolare giallastro tendone con gli angoli sbavati, somigliante alla forma della piazza barocca.
Pier Paolo aveva appena concluso nel girare “Ragazzi di Vita”. Si conoscevano solo telefonicamente, per aver discusso e seguito alcune sceneggiature. Il riminese era entusiasta delle poetiche espressioni letterarie del collega e quella mattina si doveva decidere per il prossima film.
Nel suo diario, Fellini, bevendo un caffè in attesa, descrive lo giungere di Pier Paolo: “Passi travagliati, un pò curvo, pullover a girocollo nero, scrutava con curiosità la piazza”. Gattino Peruviano era il nomignolo per il poeta regista. Appuntando anche sui rapporti avuti nelle collaborazioni di alcune pellicole, dopo liti e disguidi, come nella sceneggiatura della “Dolce Vita” e per “Accattone”: non volendo avere lo stesso produttore.
Dopo il saluto si sale sulla molleggiante auto americana e si incominciò nei girare negli angoli più nascosti e abbandonati della Capitale tra prostitute, magnaccia e senza casa per trovare Bomba.
Si cercava nelle sperdute violente e desolate periferie, fino alla casetta dove viveva Lei, sulla via Ostiense, luoghi conosciuti da Pier Paolo, per averli frequentemente bazzicati, approfondendo anche la trama sui ”Ragazzi di Vita”.
Cercavano la prostituta detta Cabiria la BOMBA, Pier Paolo conosceva la prostituta, avendola più volte nelle notti notata. Incuriosito, ricevette anche alcune informazione su di lei, dai pischelli borgatari, che gli stavano intorno.
Bomba, era chiamata per lo spropositato seno e la rotondità dei suo fondoschiena, nomignolo carnale e voglioso, attribuitogli dai clienti. Lei sarebbe dovuto essere la prostituta da poter svolgere il ruolo nel film “Le Notti di Cabiria”. Dolce, timida, innocente, volgare, seducente e provocante. Il ruolo era molto impegnativo e raro. La cercavano fino al sorgere del sole, in mezzo a ladruncoli, malavitosi e prostitute, ma niente per il loro caso, BOMBA era introvabile, si erano perse le sue tracce. Difficile la loro dettagliata ricerca; la non trovata nel film avrebbe dovuto recarsi, dopo tutte le sue sfortunate avventure e tragedie sentimentali, al Santuario della Madonna del Divino Amore, per un miracolo, liberandola dal passato.
Così Pier Paolo scrisse la sceneggiatura per il film. In una lettera a Fellini, mai spedita, ritrovata e pubblicata recentemente da un quotidiano definisce anche lui l’amato amico un GATTONE RIMANESE. Terminata la non riuscita ricerca della prostituta BOMBA, si dovette ripiegare dopo infinite discussioni con Federico, la volente o nolente amata moglie Giulietta Masini. Con la sua maestosa interpretazione giunse all’OSCAR.













