L’opinione dell’associazione Basta Plastica in Mare a
proposito del rogo che si è sviluppato all’inceneritore di
Coriano domenica 1° giugno.
“Sebbene la procura di Rimini abbia disposto il sequestro
dell’area del termovalorizzatore di Hera Ambiente di Raibano, a
Coriano, dove si sono sviluppate le fiamme, i monitoraggi ambientali
di Arpae rassicurano sulla qualità dell’aria.
L’incendio era partito dall’area di stoccaggio dei rifiuti plastici
da bruciare, dal carico di quattro o cinque camion. Le fiamme,
divampate all’improvviso, hanno raggiunto altezze significative
mentre la colonna densa e nera è stata visibile a grande distanza e
trasportata dal vento si è diretta a est, fino a disperdersi, diverse ore
dopo, sopra il mare.
I rilevamenti ambientali – recitano i comunicati stampa – sono
stati eseguiti fino a tre chilometri dal luogo dell’incendio, compreso il
centro di Riccione, senza rilevare contaminazioni dell’aria né la presenza
di sostanze pericolose: Non sussiste alcun rischio per la salute
pubblica, assicurano gli enti coinvolti. Ne siamo certi?
Dunque è come se nulla fosse successo? Le particelle di CO2, di
diossina e di varie polveri sottili non hanno lasciato tracce? Non
illudiamoci. Il cielo, l’aria, il mare e la terra non dimenticano. Ciò che ora
sembra disperso nell’aria ci verrà restituito. In termini di inquinanti nella
catena alimentare, con le piogge e nel mare: particelle forse invisibili ma
certamente dannose alla salute di ogni risorsa naturale e di noi tutti.
Eventi come quello accaduto domenica a Raibano dimostrano
come sempre di più l’antropocene che abbiamo deciso per noi tutti
(impatto sull’ecosistema terrestre) soprattutto con l’abuso, l’accumulo, lo
stoccaggio, e la combustione della plastica monouso, è un modello che
per la salute di chi verrà dopo di noi, va urgentemente superato. Poiché
ci mette in balia, comunque, anche senza incidenti, a danni irreversibili e
comprovati dalla ricerca scientifica al sistema immunitario”.