Massimo Pierpaolini se n’è andato dopo una breve malattia il 10 febbraio. Lascia il fratello Paolo ed una sorella; ai quali era legatissimo. Ha amato Saludecio come si conviene. Ne ha caratterizzato gli ultimi decenni da un punto di vista umano, politico e sociale. Cultura repubblicana, per due legislature è stato consigliere provinciale di Forza Italia. In tale ruolo ha portato danari a Saludecio ed in Valconca. La politica lo divertiva e la sapeva fare. Aveva il suo livello di civiltà, ma oltre non andava. Forse il suo capolavoro fu l’approvazione del progetto Ghigi a Morciano. Di competenza provinciale, si astiene. In cambio riceve alcuni centinaia di migliaia di euro per Saludecio. Ricordava divertito: “Ho mediato col presidente Nando Fabbri. Era una cosa fattibile ed ho fatto l’interesse del mio paese. Da Roma era arrivato l’ordine di astenersi”.
Critico con le autorità religiose. Una volta, in un incontro pubblico c’era anche il vescovo, che venne fatto accomodare in una sedia su una pedana. Pierpaolini pretese che il prelato sedesse alla stessa altezza delle autorità civili. Nel 1999, si candida a sindaco a Saludecio; vinse Dilvo Polidori.
Prima ancora che politico, Massimo Pierpaolini era persona buona e di idee. Era sempre pronto ad aiutare il mondo. Gli piaceva ricordare che ogni tanto si imbatteva nell’ira del beneficiato. Cioè la persona alla quale aveva fatto del bene, lo ricambiava con i calci di mulo; quando le gratitudine si dimentica in fretta.
Uomo di idee, si diceva, Massimo Pierpaolini. Per la Valconca aveva pensato alle contee, che andavano dal mare fino ai paesi di collina. In tutto tre. E quando lanciò l’idea delle Olimpiadi a Rimini, Bologna e Firenze?
Ha amato Saludecio come pochi. Era orgoglioso della dozzina dei palazzi nobiliari del borgo, delle opere d’arte, dei tre musei. Era orgoglioso delle grandi famiglie saludecesi (quelle dei palazzi nobiliari) che vivevano fuori, ma venivano a passare le vacanze estive a Saludecio. Arrivavano con automobili lussuose con gli autisti ed accoglievano in casa i bambini ed i ragazzini con grande naturalezza. Era felice quando raccontava che una signora saludecese che viveva a Milano aveva sposato un italiano a Londra che era diventato tra i più importanti commercianti di vini nel Regno Unito. Massimo con amici ne era stato ospite.
Caro Max, che la terra ti sia lieve.