“Prima entravi e poi bussavi nel suo ufficio di sindaco. Non ha mai sparlato di chicchessia, anche quando forse ce n’era il motivo…”. Un lotto non l’ha mai negato a nessuno. Anzi. Questa è stata la vita umana e politica di Dilvo Polidori, l’ex sindaco (per 20 anni, dal 1995 al 2004 e dal 214 al 2024) scomparso prima del tempo a 79 anni lo scorso 17 maggio alle 5.30 del mattino, lasciando un figlio, Fabrizio, ed un nipote. I funerali si sono tenuti il 19 maggio alle 15.30 nella cattedrale di Saludecio, avvolta in una bella luce pomeridiana che illuminava l’interno di una delle chiese più belle della provincia di Rimini e non solo.
A dargli l’ultimo saluto tantissimi saludecesi (con persone anche sul sagrato) e tantissime autorità; sia della propria appartenenza politica (centro-sinistra), sia di quella avversa. Qualche nome: il sindaco di Rimini con la fascia blu di presidente della Provincia di Rimini Jamil Sadegholvaad, il sindaco di Saludecio Roberto Cialotti, i sindaci di San Clemente Mirna Cecchini, Montefiore Filippo Sica, di Mondaino Luisella Mele, di Cattolica Franca Foronchi, di Misano Fabrizio Piccioni, di Santarcangelo Filippo Sacchetti, di Montescudo-Montecolombo Maurizio Casadei, di Coriano Gianluca Ugolini. Ed ancora il consigliere regionale Emma Petitti, i parlamentari Mimma Spinelli (Fdi) e Andrea Gnassi (Pd). L’ex sindaco di San Giovanni Daniele Morelli, l’ex sindaco di Saludecio Gioacchino Di Pasqua. Il presidente di Romagna Acque Tonino Bernabè, l’ex sindaco di Saludecio Pino Sanchini, il presidente di Geat Fabio Galli. Si sono visti sul sagrato Massimo Pazzaglini, l’ex assessore di Morciano Enzo Montani, il presidente della squadra di ciclismo Valconca Ottica Biondi Ugo Gaia. Insomma, Dilvo è stato accompagnato da un grande ed affettuoso abbraccio. A celebrare don Mauro Angelini, l’elogio funebre sono stati tenuti dal sindaco di Saludecio Roberto Cialotti e l’ex assessore alla Cultura di Saludecio Gigliola Fronzoni. Tutt’e tre, senza fronzoli, hanno commosso e fatto riflettere. Prima hanno raccontato l’uomo e poi il politico.
Caro Dilvo che la terra ti sia lieve.

