All’attenzione di
Presidente del Gal Valli Marecchia e Conca
Patrizia Rinaldis
Gentile Presidente Rinaldis,
con la presente intendo rassegnare le mie dimissioni dalla carica di membro
del Consiglio di Amministrazione del GAL Valli Marecchia e Conca, con
effetto immediato a partire dalla data odierna.
Sono stato indicato come rappresentante della Camera di Commercio della
Romagna in seno al Consiglio di Amministrazione, esclusivamente come
figura tecnica e per l’esperienza professionale svolta in merito a processi di
sviluppo territoriale, sociale ed economico, nei confronti delle Comunità
locali delle aree interne, di territori nelle quali per altro, ho scelto di vivere per
passione e con intenzione.
Da quanto avvenuto nei giorni scorsi e nel corso del primo CdA del Gal,
dalla gestione tutta politica che, a mio parere, si è indebitamente moltiplicata
dietro alle nomine fin da subito, capisco che questa ‘utilità’ non è né richiesta
né utile.
Del resto ho creduto fin dalla sua nascita, quanto lei, a questo strumento,
può testimoniarglielo l’attuale Direttrice alla quale ho sempre offerto, come
ad altri Gal in diverse regioni d’Italia – a titolo gratuito – la mia esperienza e
proposte di miglioramento delle strategie di innovazione sociale e
rigenerative dei territori.
Mi pare invece che quanto avvenuto, poco abbia a che fare con il futuro delle
nostre Comunità, la loro resilienza e la sempli fi cazione di quelle burocrazie
croniche che ancora oggi ostacolano l’azione del GAL.
Per non dire del paradosso che abbiamo persino ascoltato un consigliere
chiedere ‘ dove fosse la sede del Gal ’, episodio sintomatico e non isolato che
ben rappresenta la distanza tra la comprensione di un fenomeno, la realtà, e
l’incarico istituzionale di segnare i destini di un territorio.
È proprio nel rispetto di questo mandato, delle persone coinvolte che sento
oggi la responsabilità di rassegnare le dimissioni nel momento in cui, con le
nomine e con le poche osservazioni ‘di merito’ intercorse mi pare che da un
lato ci si ancori a modelli di sviluppo che la maggior parte degli esperti
considera ormai superati e ine ffi caci, dall’altro si voglia certi fi care la bontà di
modelli estrattivi sia in ambito turistico che produttivo, che drenano valore e
risorse, piuttosto che puntare su economie di coesione, sostenibili, che
migliorino la qualità della vita di chi vive in valle per rendersi anche attrattivi
di nuovi ospiti e abitanti.
Davvero vogliamo continuare a investire energie e risorse nella costruzione di
un brand turistico dell’entroterra fallito da decenni? invece di valorizzare e
sostenere lo sviluppo e la moltiplicazione di esperienze economiche e
culturali che già testimoniano di migliorare concretamente la qualità della vita
degli abitanti e potrebbero e sarebbero capaci di essere nuovo modello di
sviluppo per imprese esistenti e per nuove intraprese ?
Le ho già detto direttamente che non credo che la popolazione e le imprese
debbano avvicinarsi al Gal, come ha dichiarato, perché non sono capaci di
coglierne le opportunità, ma che debba essere il Gal ad avvicinarsi alle
Comunità e che la sua Presidenza debba occuparsi prima di tuttodi questo
e, in dialogo con la Regione, di snellire le formalità e le burocrazie. Ribadisco
il concetto qui nella speranza che possa accoglierne il senso profondo e
l’a ff etto che ho per il nostro entroterra.
Il mio contributo tecnico resterà sempre a disposizione volontariamente
come negli anni trascorsi, la sua Direttrice ha già un documento redatto in tal
senso, purché ci sia la volontà concreta di modernizzarsi e rendere il GAL un
ente realmente e ffi cace nella promozione territoriale ed alla coesione della
propria Comunità, piuttosto che un semplice strumento di visibilità sociale o
politica.
Ringrazio il Presidente Battistini e mi dispiaccio di questo esito che non
valorizza la sua intenzione, lo ringrazio in fi nitamente di avermi coinvolto e
aver creduto nella possibilità di a ff ermare una volontà ‘altra’ rispetto alle
logiche emerse.
Caro Presidente Rinaldis, mi lega a lei un a ff etto che ci siamo detti più volte
insondabile ma sincero, apprezzi altrettanto questa mia sincerità, e la
sincerità di augurarle per noi tutti e per le nostre comunità un buon lavoro,
Con rispetto,
Andrea Zanzini
