Gentile Signora, Signore, é insolito che il Direttore dell’Azienda USL invii una lettera a tutte le famiglie del territorio ma, pur scusandomi per il disturbo, credo sia necessario metterLa a conoscenza della situazione generale della sanità riminese e delle sue future prospettive. Questo non tanto per informazione (ci pensano i mass-media), quanto per un Suo coinvolgimento diretto, perché credo che la qualità dei servizi dipenda anche dalle scelte dei cittadini e non solo da chi vive nei palazzi.
L’AUSL di Rimini ha deciso anni fa d’impegnarsi in alcune scelte “forti” di politica sanitaria di cui voglio rendere conto:
- Grande piano di sviluppo per l’ammodernamento strutturale e tecnologico. Nel panorama regionale l’AUSL di Rimini aveva accumulato, per molti aspetti, un grave ritardo. Non posso fare qui l’elenco di quanto realizzato: basta guardare anche solo dall’esterno il nuovo ospedale azzurro di Rimini, gli altri quattro ospedali e molte sedi territoriali, per capire quanto lavoro sia stato fatto dentro e fuori. Nel giro di qualche mese verranno inaugurati solo a Rimini i locali della nuova Rianimazione, del Day-Hospital oncologico, dell’Endoscopia Digestiva, della Senologia, del secondo Hospice e dell’Asilo aziendale. A proposito delle attrezzature un elenco è qui impossibile, ma ricordiamo solo la nuova Tac multistrato a Rimini, le Tac a Santarcangelo, a Novafeltria, la Risonanza Magnetica a Cattolica, il Camper mammografico…e così via. Proprio a proposito di ciò passiamo al secondo punto:
- Grande attenzione al rapporto coi cittadini. Noi esistiamo se meritiamo la fiducia delle persone che si rivolgono a noi. Siamo consapevoli che l’AUSL è a contatto diretto con i cittadini in tutti i momenti importanti della vita, specie in quelli difficili dell’incertezza e della sofferenza, quando si diventa vulnerabili e fragili, quando l’attesa è un letto di spine. Con la campagna “La cortesia è l’anima della cura” cerchiamo di mettere al centro del rapporto medico-paziente l’idea della reciprocità nella relazione di cura, perché fiducia chiama ascolto, rispetto chiama profondità e la comprensione aumenta l’efficacia. Ma più di tutto abbiamo avuto la soddisfazione della conferma della fiducia verso i nostri servizi con la progressiva riduzione del numero di chi cerca fuori dalla provincia una risposta ai propri problemi di salute. Per me nessun indicatore è più gratificante di questo.
- Massima appropriatezza. Nemmeno un euro deve andare sprecato. Questa dura regola ha caratterizzato l’AUSL di Rimini tanto che se qualcuno ci ha fatto su dell’ironia, altri l’hanno vissuta come attacco personale. In un mondo alla rovescia, dove il furbo sembra essere solo chi riesce a rinviare la resa dei conti scaricandone il peso su altri, abbiamo scelto, per avere i conti in regola, di agire su ogni nostro processo: dalla lotta allo spreco energetico al consumo di fotocopie, dall’utilizzo delle auto aziendali all’appropriatezza prescrittiva di visite ed esami di laboratorio, dagli accordi con le Case di Cura private al contrasto della spesa farmaceutica impropria. Non produrre debiti ha richiesto un’altissima vigilanza su tutto, ma è stata una scelta che ha ripagato ampiamente. Siamo l’unica realtà che ha stabilizzato personale precario, che dal 2008 ad oggi ha assunto 629 operatori, che è cresciuta in servizi specialistici di ottima qualità e che ha un piano di sviluppo per il futuro. Certo, anche se in una situazione economica critica come quella attuale non tutto può risultare perfetto, dobbiamo comunque veramente ringraziare tutti per quanto raggiunto.
Le ho voluto ricordare ciò perché nel perseguire queste politiche non ci sono stati né soggetti da privilegiare, né santuari intoccabili. Uno dei punti di forza del progetto complessivo è stata la possibilità di erogare direttamente i farmaci ai pazienti attraverso le nostre farmacie ospedaliere, possibilità che abbiamo legittimamente praticato con decisione, ricavandone significativi risparmi di denaro pubblico. Ne è seguito un contenzioso con le farmacie private, di cui Lei sarà probabilmente informato, e rispetto al quale voglio chiarire qualche elemento soggetto a fraintendimento.
Non è vero che togliamo ai cittadini il diritto di scegliere dove ritirare i farmaci prescritti. Noi, invitando alla consegna diretta, chiediamo al paziente e ai suoi familiari un atto volontario d’attenzione e di contribuire a garantire un bene comune superiore. Tanto che abbiamo affisso manifesti, locandine e distribuito volantini, per dire “Grazie” a chi accetta il progetto e lo abbiamo stampato perfino sulle buste di plastica per i farmaci. Non forziamo nessuno, ma una cosa sì che la chiediamo; un coinvolgimento basato sulla fiducia verso di noi. E verso di noi non attacca la tiritera “andate a risparmiare altrove, dove ci sono i veri sprechi!”, perché l’abbiamo già fatto. Non è vero che l’azienda con la distribuzione diretta dei farmaci non produce risparmi, anzi! Siamo qui proprio per sostenere la scelta fatta dato che i risultati sono molto favorevoli e ci permettono così di garantire servizi migliori.
Una cosa é vera: che forse per qualcuno andare a ritirare i farmaci nei nostri punti sia un piccolo disagio. Ma di che cosa stiamo parlando? Riusciamo a capire cosa c’é in gioco? Lo dico anche nei confronti di quei soggetti che, in virtù di questa scelta, possono aver ridotto, in piccola parte, le loro entrate: li capisco, anche se non riesco ad immaginare i titolari di farmacie come soggetti economicamente disagiati, comunque il compito di un’Azienda pubblica è quello di mettere in atto tutte le politiche legittime, a vantaggio dell’intera collettività. Per me è vitale garantire una sanità su base solidaristica e per tutti.
Tornando a noi dunque, Lei ha massima libertà di scelta, ma mi permetto un forte richiamo al senso civico di ciascuno, perché se dovessimo perdere il risparmio realizzato con la consegna diretta dovremo risparmiare altrove e poi perché non é finita qui. Infatti gli effetti della crisi economica sono drammatici anche per la sanità e si prevede che nei prossimi tre anni, invece di aumentare, il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale sarà ridotto: che fare per evitare di tagliare prestazioni e servizi necessari?
Sono nato qui, qui vivrò con la mia famiglia anche quando non sarò più il direttore generale, e vorrei una sanità che funzioni. Scommetto su di noi, perché siamo gente che non si scoraggia facilmente, e se è convinta di agire nel giusto, non c’é storia. Spero di averLa convinta. Sono sicuro che comprenderà il senso di questa lettera e che sarà un compagno di viaggio leale e sincero perché come dice il poetico personaggio del nostro Tonino Guerra alla fine del suo Viaggio “u i géva d’avai pazinza che da un momént a cl’èlt l’aròiva e’ mèr” (“le diceva di avere pazienza che da un momento all’altro arriva il mare”). La ringrazio per l’attenzione.
Il Direttore Generale
Dott. Marcello Tonini