– Marcello Tonini ha un bel difetto: è come dovrebbe essere un essere umano. E’ una persona perbene. E’ preparato. Ha una profonda umanità. E’ generoso, come tutta la sua famiglia. Fino a poco tempo fa perdeva le staffe con affettuosa vociona. Aveva la forza di sbattere in faccia, senza troppi peli sulla lingua, il sentire comune.
Ufficialmente su indicazione di Giovanni Bissoni, assessore regionale alla Sanità, la giunta della Regione Emilia Romagna, lo ha nominato grande capo della sanità della Provincia di Rimini, lo scorso 11 ottobre. Succede a Tiziano Carradori, partito alla volta degli ospedali ravennati.
Cresciuto a Riccione (potente segretario della Fgci in gioventù), brillante laurea in medicina a Bologna, abita con moglie ed i tre figli sulle colline di Misano Adriatico (dal ’90 al ’95 è stato un appassionato assessore alla Cultura a Misano), dove coltiva l’orto e fino a poco tempo fa governava cavalli ed asini: le sue passioni.
Da giovane ha giocato a calcio (tifa Milan) ad un buon livello: piedi buoni, testa alta ed urli ai compagni. Con il numero 10 sulla schiena dettava ritmo, geometrie e schemi. Tutta roba buona per dirigere l’arca della sanità della provincia.
Ha sempre detto che per incidere nel governo bisogna avere il potere massimo nelle mani. Che oltre ad essere dei numeri uno, bisogna ricoprirne anche il ruolo, altrimenti si è impotenti. In un mondo di arrivisti dove conviene non partire, il fatto che la misteriosa roulette della vita abbia fatto fermare la pallina della direzione generale nella sua casella sfata una sua frase: “Apparteniamo alla categoria degli sconfitti”. La politica attraverso la scelta Tonini si è dimostrata molto civile non meno che coraggiosa.
Curriculum lavorativo tutto interno all’Ausl (coordinatore del distretto di Coriano, responsabile del Sistema informativo, dal ’94 direttore del Servizio di controllo), Marcello Tonini, come i suoi predecessori, della sua azienda sa tutto, in più conosce tutti. Conosce vizi e virtù dei medici di base, dei medici ospedalieri, dei primari, degli infermieri, fino all’ultimo addetto delle pulizie. Potenzialmente ha il potere per far funzionare al meglio la complessa struttura. Ma da 10 sulla schiena sa che i campionati si vincono con la squadra ed un buon livello medio. Negli ultimi anni è diventato molto accorto. Non sbatte in faccia più nulla: “Non può essere che sia soltanto io a capire le cose semplici, ad avere il buon senso e la professionalità”.
Dunque, chi si aspetta un Tonini irruente, sempre all’attacco e lancia in resta, ne troverà uno riflessivo la cui massima potrebbe essere quella di Apollo: “Modera te stesso”. Non ci sono dubbi che cercherà di portare al potere il suo grande difetto: essere una bella persona.