– La discussione all’apparenza è allegra ma in concreto neppure troppo. Riccione e tutta la Valconca subiscono ingiustizia amministrativa da Rimini e Valmarecchia. Qualche esempio: la Fiera viene collocata a Rimini Nord dove i grandi beneficiari sono gli alberghi di Rimini e Bellaria. E Riccione, Cattolica e Misano? Il Centro agroalimentare si fa a Rimini Nord. La terza corsia dell’autostrada che si ferma a Santarcangelo. Il palazzo dei congressi che si realizza dentro Rimini. Riccione corre ai ripari e si costruisce il proprio. Intanto, però il Sud si sviluppa e produce ricchezza: un classico di chi si deve ingegnare per aggrapparsi ad un pezzo di pane. Ma questa riflessione è oggettiva, oppure un luogo comune da campanile? Ecco una serie di opinioni; dato che si è in clima natalizio: allegre ma non troppe.
Nando Piccari, già assessore provinciale alla Cultura, bella mente dei Ds: “In Valconca mi consideravano ancora un riminese e a Rimini un transfuga; ma in realtà io, da sempre, mi sento a casa mia in ogni angolo di questa provincia: sarà forse per questo che non riesco ad appassionarmi a certe dispute dal sapore localistico.
L’intero territorio della provincia di Rimini raggiunge a malapena la dimensione territoriale ed il numero degli abitanti di una circoscrizione di Roma: se cade un bicchiere a Montegridolfo, il rumore dei cocci si sente fino a Bellaria! E’ tuttavia vere che questo rafforzerebbe la necessità che i più consistenti insediamenti, relativi ad infrastrutture e servizi, fossero localizzati in una visione globale e unitaria di tutto il territorio provinciale; non già secondo la logica di ‘un po’ per uno’, ma scegliendo invece la collocazione migliore dal punto di vista della funzionalità, a prescindere da ogni ‘predestinazione’ comunale. Non sempre questo è avvenuto in passato ed i risultati si vedono. Il Piano territoriale varato dalla provincia nel ’98 aveva cercato di ‘imporre’ un’inversione di tendenza; poi il tutto si è raffreddato. Oggi, però mi sembra che il tema, anche a livello del Comune di Rimini stia tornando al centro del dibattito politico”.
Terzo Pierani, sindaco a Riccione per 18 anni, senatore, soprattutto uno dei paladini della ragioni della zona Sud. Quando amministrava era il dinamismo del Sud contro la lentezza di Rimini. Argomenta con la sua inossidabile verve: “Resto dell’opinione che tutta la provincia si riconosce in Rimini come capoluogo. Tutto è accentrato a Rimini ed arrivarci per la mancanza di mezzi pubblici e viabilità è un’autentica impresa. Rimini come capoluogo non deve pensare solo a Rimini, ma deve essere il centro che risolve i problemi di un intero territorio. Dopo di che è chiaro che ci possono essere degli squilibri nei servizi. C’è un altro fatto; c’è un gap tra Rimini e le province emiliane, sia come spesa pubblica pro-capite (sanità, servizi sociali) ed a sua volta c’è un gap tra Rimini Nord e Rimini Sud. E’ possibile che in 10 chilometri debbano nascere due palazzi dei congressi con un spesa di 3-400 miliardi di vecchie lire quando ne basterebbe uno ben posizionato? La Fiera non risponde neppure agli interessi di Rimini. Se c’è una cosa che non manca sono gli alberghi, invece si vanno a costruire nelle vicinanze della struttura. Dunque, il problema è una programmazione ed una progettualità di dimensione provinciale. Ed in tale contesto, è chiaro che c’è da prendere e dare”.
Su posizioni critiche anche Claudio Battazza, ex sindaco di Montefiore e uomo forte dei Ds dell’Alta Valconca. Dice: “Questa sperequazione sarà uno dei temi cardine del congresso di vallata. Dal dopoguerra ad oggi i 9 comuni della Valconca hanno espresso poca cosa: siamo al servizio della Zona Nord. Chi amministra ha investito centinaia di miliardi lassù che non hanno portato a nessun beneficio per la Valconca. L’inceneritore a Raibano ha bloccato gli investimenti ed a noi non resta altro che lo svuiluppo che ci meritiamo. Per mettere a posto le strade dobbiamo litigare e sembra che ci venga fatto un regalo. La Fiera di Rimini, per capacità del presidente, è l’ente più importante del Riminese, possibile che lì dentro non c’è nesun rappreentante della nostra zona. Chi è a Rimini non se lo pone come probnlema per la semplice ragione che non lo vivono. Rimini dice che noi si corre dietro alle poltrone, però loro le occupano. Questo è un dato di fatto”.
Massimo Pierpaolini, saludecese, eletto in Consiglio comunale in un collegio del mare nelle file di Forza Italia. Tagliente con un rasoio appena affilato, uno stile, il suo: “Si fanno due pesi e due misure. Lassù le rotonde sono illuminate a giorno, da noi buie. La Signoria dei Malatesta si raggiungeva con pullman vecchissimi, da paesi dell’est. Noi della Valconca scontiamo la sudditanza politica che è bi-partisan, nel senso che coinvolge sia la sinistra, sia la destra. La politica si fa a Rimini, in centro e noi ne scontiamo la mancanza di riferimenti. Non abbiamo consiglieri regionali, non abbiamo parlamentari (Bulgarelli è buonissimo a livello nazionale ma è uscito dal suo territorio). Così la Valconca è terra di nessuno. Ci hanno sempre trattato da sud ed a Rimini ci rivolgiamo col cappello in mano.”
Gian Franco Micucci, fino a giugno sindaco di Cattolica. Da giugno sindaco di Gradara: “Guardando la Zona Sud gli abbiamo dato una bella sistemata. Da noi si sta un cavolo meglio rispetto al certe zone periferiche di Rimini”.
di Francesco Toti