– Ho avuto la prima esperienza in una tornata elettorale e mi sto rendendo conto che, anche se non eletto ma in qualità di rappresentante di una forza politica della maggioranza che a Misano Adriatico ha espresso sindaco giunta e buona parte del consiglio, questa partenza non è certo delle migliori.
Abbiamo problemi sempre nuovi che impediscono di affrontare quelli più vecchi e quelli più vecchi che tendono a diventare cronici.
Con il nuovo anno avremo un nuovo anniversario relativo all’ambiente: sarà un anno in più per il Parco Fluviale del Conca, istituito il 24 gennaio 1994 e ricordato oggi solo da alcuni cartelli rimasti in piedi lungo il perimetro del parco.
Un’istituzione dimenticata, troppo grande per essere affrontata da una sola amministrazione, troppo complessa per essere affrontata da un gruppo di amministrazioni. Cause che qui da noi si traducono sempre e solo in un termine: costa troppo.
Non si bonificano le aree usate a discarica abusiva perché costa troppo. Non si istituisce un controllo più approfondito perché costa troppo. Non si affronta la gestione perché costa troppo.
Il limite economico è sempre il solo grande ostacolo ed impedisce qualsiasi approccio.
E’ come per la raccolta differenziata: sostanzialmente non si fa perché costa troppo. Un prezzo che evidentemente non vale il tentativo di risolvere i problemi dell’incenerimento semplicemente riducendo la quantità di materiale indifferenziato e che a Misano Adriatico si traduce in un calo di raccolta differenziata del 2%, da una base già poco invidiabile che è meglio non dire.
Molti, dalle nostre parti, vanno in vacanza o sono stati almeno una volta in Trentino-Alto Adige. E sempre si sentono apprezzamenti per questa o quella iniziativa: ma non si arriva a un risultato senza nemmeno provare! Ci sono decine se non centinaia di comuni che darebbero l’impossibile per avere risorse che permettano di valorizzarne i rispettivi territori e noi siamo nell’incredibile condizione di avere un tesoro e fregarcene bellamente.
L’Ambiente, quello con la A maiuscola, è qualcosa di inestimabile e nonostante questo si continua a fare confusione fra la gestione dell’Ambiente e quella di aiole e giardinetti.
La differenza con altre zone d’Italia è che da noi aiole e giardinetti sono una percentuale risibile del territorio e dal valore economico scarso (se rapportato al turismo di spiaggia): il risultato è che si valuta inutile o al limite “accessorio” occuparsene. Altrove si trova qualsiasi possibile appiglio per valorizzare e rendere parte del sistema ambiente anche una singola zolla di terra, mentre da noi se non è sabbia non ha valore.
Probabilmente non avremo un cambio di direzione in questo senso finché nei bilanci delle amministrazioni non sarà inserito un parametro fondamentale che indichi il valore economico della risorsa ambientale curata o recuperata o creata ex-novo.
I nuovi fronti di crisi che si stanno aprendo, dalla questione inceneritore all’allargamento della darsena di Cattolica, non permetteranno, con buona probabilità, di affrontare il tema “parco” nemmeno nel 2005, e la stagione turistica è ormai nuovamente alle porte e ancora sarà bene continuare a fare finta di niente quando il turista chiederà se non c’è altro che spiaggia.
di Giancarlo Tonti, Verdi Misano Adriatico
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