[b]- Cesarino Romani[/b], Verdi, assessore provinciale all’Ambiente: “Credo che il nostro Piano sia da giudicare buono in quanto il migliore possibile in questo momento. Credo anche che sia comprensibile che non possa essere ritenuto il migliore in assoluto da tutti poiché è inevitabilmente il frutto delle mediazione tra molte forze politiche
Mi rendo conto che i miei amici Verdi si aspettassero di più e li esorto a porre con forza la questione, ma questo, al momento, lo ripeto, è un buon Piano per la coalizione e se loro non ne sono convinti è ragionevole anche pensare alla mia sostituzione fino all’uscita dalla maggioranza”
I suoi criticano la quarta linea e la poca sicurezza sulla raccolta differenziata.
“La giunta provinciale, per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani, sa benissimo che fare raccolta differenziata è il mio principale obiettivo politico.
Ritengo che le politiche ambientali si debbano basare sulla prevenzione e che in questa materia ciò significhi ridurre il rifiuto da incenerire o da portare in discarica facendo più raccolta. E a questo proposito col sistema porta a porta, come avviene nel Trevigiano ed in altre parti d’Italia, sia la soluzione migliore. E’ necessario però che i Comuni e l’Ato siano disponibili a sperimentare questo sistema.
L’autosufficienza era il principale obiettivo che dovevamo porci, ma con modalità diverse rispetto alle scelte del non fare niente o indicando soluzioni per non fare niente (vedi An e Fi), quindi la necessità di prevedere il potenziamento della nostra impiantistica attraverso l’aumento della capacità di incenerimento, non autorizzandone comunque più di 140.000 tonnellate, con in più la previsione di una discarica provinciale.
La sostenibilità ambientale è il secondo obiettivo da perseguire con iniziative politiche per portare il 22% di raccolta differenziata al doppio, con l’obiettivo di arrivare al triplo, e con la prescrizione di utilizzare le migliori tecnologie possibili per l’impiantistica utilizzata e con la conseguente riduzione delle emissioni dei fumi”.
Realistici tali obbiettivi?
“Si, se c’è la volontà dei Comuni e di Ato”.
Verdi, Rifondazione e Comunisti Italiani non si fidano.
“Né i Verdi né Rifondazione né i Comunisti hanno posto la questione in questi termini al momento dell’accordo politico sottoscritto nelle recenti elezioni”.
Ma gli interessi di Hera possono diventare un problema?
“E’ normale che una S.p.A. abbia come unico fine il guadagno. Meno normale è che ci si meravigli che Hera possa indirizzare le scelte della politica quando è risaputo che tutti i cittadini, attraverso i Comuni, sono suoi soci”.