San Patrignano lancia il progetto “Una casa per crescere”, dedicato all’accoglienza e ai servizi che la comunità dedica alle donne. Dalla comunità spiegano che l’obiettivo è poter fare di più per le ragazze e le mamme tossicodipendenti con i loro bambini. All’interno di San Patrignano, infatti, è stata riadattata una struttura, chiamata “la casa delle mamme”, dove alcune madri, con più necessità di vivere l’infanzia dei propri bambini e bambine, trascorrono la loro giornata. Ma le necessità di accoglienza aumentano giorno dopo giorno e le strutture abitative del villaggio di San Patrignano, compresa la stessa casa delle mamme hanno bisogno di notevoli e costosi interventi di riqualificazione, quando non di un ampliamento. Allo stesso tempo la volontà della comunità è quella di creare una o più strutture al suo interno dedicate unicamente a ragazze minorenni, che vista la giovane età hanno esigenze differenti rispetto alle ragazze più grandi.
«Il percorso di recupero delle donne è, in media, maggiormente problematico rispetto a quello dei ragazzi. Esse devono, infatti, affrontare vissuti spesso caratterizzati da situazioni limite, estremamente degradanti, che ne hanno seriamente pregiudicato il percorso di crescita – spiega Antonio Tinelli, coordinatore del comitato sociale di San Patrignano – In particolare le ragazze molto giovani e con una personalità fragile sono alle prese con momenti di paura e di sconforto. Le madri, invece, hanno bisogno di ricreare con i propri figli, spesso vissuti in condizioni emotivamente disagiate o con i nonni, una dimensione familiare spesso mai sperimentata, con l’aiuto di esperti dell’infanzia e educatori».
Il fenomeno della tossicodipendenza, soprattutto legata alla cocaina, è in continua ascesa fra le donne. Si calcola che ogni 5 tossicodipendenti, uno sia di genere femminile: solitudine e depressione sono fra le cause più comuni, ma prevale soprattutto la convivenza con un partner che beve o si droga. Ad oggi, in linea con i dati nazionali, circa 250 donne stanno svolgendo il percorso di recupero in comunità. Di queste una decina sono minorenni e diverse sono madri che nel tempo sono state raggiunte in comunità dal figlio. Alcune di queste ultime, hanno dovuto affrontare, con l’ausilio gratuito dell’ufficio legale della Comunità, controversie legate all’affidamento dei figli quando non al pericolo che fossero dati in adozione.
Per effettuare una donazione ci sono diversi canali attivi. In particolare da oggi lunedì 4 fino a domenica 10 marzo sulle reti RAI andrà in onda una campagna di raccolta fondi in favore del progetto per cui telespettatori potranno inviare denaro con un sms dal cellulare. Per informazioni esiste anche un numero verde: 800316614 (b.r.)