La Procura della Repubblica di Rimini guidata dal procuratore Paolo Giovagnoli (nella foto di copertina) ieri ha dato parere negativo circa l’ammissione al piano di concordato in continuità di Aeradria, la società per azioni che gestisce l’aeroporto “F.Fellini” a Miramare di Rimini. Un fulmine a ciel sereno, per alcuni. Un fatto inevitabile, per gli oservatori più attenti e disinteressati. Le ipotesi di reato che circolano sono tra le più gravi. Tant’è che il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Rimini (a seguire le indagini il Maggiore Marco Antonucci) parla di falso in bilancio chiamando in causa non solo il Cda di Aeradria, ma anche tutti i soci pubblici: Regione, Provincia, Comune e Camera di Commercio. Tanti, troppi i dubbi sui conti di cui abbiamo già accennato in un recente approfondimento (leggi l’articolo).
Va precisato che il parere della Procura non è vincolante. La decisione spetta comunque al Tribunale che ha tempo fino al 6 maggio per potersi esprimere. I rilievi della Procura non sono di poco conto. Ad emergere ci sono diverse questioni sulla veridicità dei conti della società che in cabina di regia ha sempre avuto il suo presidente Massimo Masini (foto). Questioni tecniche relative alla contabilità e all’esistenza o meno di importanti “voci” di debiti e crediti. Sulle quali i revisori avevano già posto l’attenzione in sede di analisi di chiusura di bilancio. La partita dunque si complica e l’alternativa che si profila è il fallimento della società. Ma l’ultima parola spetta ai creditori. Che dovranno decidere se accontentarsi di un recupero delle somme che gli spettano, pari a 15-19 per cento del totale. Briciole. (D.C.)