Alessandro Vettori, 83 anni, nato a Castel San Niccolò (Arezzo) il 3 agosto 1930, risiede oggi a Poppi (Arezzo) e conserva il centro della sua attività imprenditoriale a Bologna. Edmo Vandi, già capo ufficio stampa del Comune di Riccione, traccia un ritratto del neo-cittadino. Alle intuizioni e alle visioni dell’imprenditore toscano, classe 1930, Riccione deve la nascita del Ristorante Dancing la Punta De l’Est, fucina di musicisti e ritrovo di attori e star dello spettacolo– da Fred Bongusto a Peppino di Capri, da Mina a Walter Chiari – l’impronta urbanistica data al Colle dei Pini, il recupero dell’Hotel de la Ville, inizialmente destinato all’abbattimento. e la nascita del Centro Europeo di Cultura, inaugurato nel 1981 da Sergio Zavoli, allora Presidente della RAI.
Prima – racconta Vandi – lo conoscevo di nome, perchè Sandro Vettori è sempre stato presente in ogni azione di sviluppo della città di Riccione, poi, con l’istituzione del Centro Europeo di Cultura, nel quale entrai a farne parte in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, ho avuto modo (e la ventura) di conoscerlo da vicino e di apprezzarne le molteplici virtù. Una fra tante: l’occhio esperto dell’abile imprenditore capace di estendere la passione e il suo interesse all’arte in genere, alla cultura, alla voglia di dialogare con i grandi nomi di ogni campo e di ogni settore. Con il Centro aveva riunito persone di altissima levatura in grado di nobilitare le numerose iniziative, convegni e manifestazioni messi in essere per diversi decenni. Per la voce “simpatia” provvedevano la mai dimenticata Maddalena Fellini e la moglie Ilves, le quali portavano nel gruppo la verve “arzdorale” delle vere romagnole. Personalmente quell’esperienza mi ha dato molto. (Indimenticabile la conferenza dedicata ai miei libri e al “mio” dialetto alla presenza (e con i commenti) di Sergio Zavoli e di Vittorio Vettori. Ci unisce la passione per la pittura (rappresentata in più occasioni da appuntamenti con grandi artisti contemporanei quali Piero Guccione e Lorenzo Ceregato); la voglia di guardare oltre le mene quotidiane; la tendenza di dire sempre quello che pensiamo. Sono orgoglioso d’ora in poi di poter dire; “Noi due riccionesi”.
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