di BERNADETTA RANIERI
Il dibattito sulla correlazione autismo-vaccino non si ferma. A occuparsi della storia del piccolo Valentino Bocca di Riccione anche il Daily Mail. La vicenda è nota, ma la storia ripresa l’anno scorso dal celebre quotidiano britannico nella sua edizione online continua a fare discutere e la contrapposizione tra le parti in ambito accademico e medico-scientifico non aiuta a fare chiarezza.
Riassumendo, ripartiamo dall’articolo. Così il titolo del Daily il 12 giugno scorso: “Vittoria di una madre. La stragrande maggioranza dei medici sostiene che non ci sia correlazione tra vaccino trivalente e autismo, ma una sentenza italiana potrebbe riaprire il controverso dibattito?” Poi il riferimento esplicito alla sentenza del Tribunale di Rimini, Sezione Lavoro, n° 148 del 2012 emessa lo scorso 15 marzo in cui viene riconosciuto il nesso di causalità tra la vaccinazione trivalente morbillo-parotite-rosolia – “non obbligatoria ma fortemente incentivata dallo Stato” come si legge nell’atto – e l’autismo del minore riccionese Valentino Bocca.
I genitori del bambino hanno deciso di rilasciare un’intervista esclusiva al Daily Mail perché credono che tutti i genitori del mondo debbano sapere cosa è successo al loro figlio. Valentino ha 15 mesi quando gli viene somministrato il vaccino MPR. “Dopo quell’iniezione – racconta la mamma – Valentino non è stato più lo stesso. Ha sviluppato l’autismo e, con una sentenza che possiamo definire storica, un Giudice ha riconosciuto che la sua grave disabilità è stata provocata proprio dall’inoculazione del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR in inglese, in italiano MPR). Questa sentenza emessa da un Tribunale di una provincia italiana mette in discussione le teorie dominanti nell’ambiente scientifico ufficiale secondo il quale non esiste alcuna correlazione fra il vaccino MMR e l’autismo, e potrebbe avere profonde implicazioni in Inghilterra e in tutto il mondo.”
Non si possono certo ignorare le motivazioni che hanno portato il Tribunale di Rimini a dare sentenza positiva alla famiglia in questione e i tanti riferimenti alla realtà inglese. La sentenza è basata sugli studi del medico britannico Andrew Wakefield, che nel 1998 pubblicò sulla rivista Lancet un’indagine in cui venivano descritti diversi casi di bambini vaccinati che sviluppavano forme di autismo. Nel 2010, però, la rivista ha ritirato lo studio, e indagini successive pubblicate dal British Medical Journal hanno definito una frode deliberata le conclusioni del medico, nel frattempo radiato dall’albo britannico. In questo caso, la perizia del Dr. Barboni, medico legale nominato dal Giudice, ha affermato che “in assenza di altre condizioni preesistenti” esiste una “ragionevole probabilità scientifica” che l’autismo di Valentino possa essere stato “scatenato dalla somministrazione del vaccino MPR somministrato in una struttura sanitaria”. E allora? Dov’è la verità? Insomma, una sentenza che non placherà gli animi, ma che continuerà a far discutere. VAI ALL’ARTICOLO DEL DAILY MAIL QUI
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