Le mie dimissioni, preannunciate nel Consiglio Comunale di ieri sera e formalizzate questa mattina, sono un atto dovuto eticamente e politicamente, non uno sfizio personale, tantomeno una resa perché potrò confrontarmi a testa alta con chiunque sia in buona fede. Certamente non è scaduto il termine tecnico che fissa l’approvazione dei Bilanci comunali entro il 30 giugno. La scelta di approvare il Bilancio entro maggio rispondeva a quell’obiettivo di virtuosità da sempre perseguito perché ci consentiva di mettere nelle entrate del Bilancio un risparmio di 75 mila euro derivato dalla estinzione anticipata dei mutui grazie all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Per poterne usufruire nel secondo semestre 2013 la Cassa Depositi e Prestiti chiedeva di acquisire la delibera entro maggio.
E sapendo in anticipo dell’assenza di due consiglieri di maggioranza non si sarebbe certo andati in Consiglio senza aver prima verificata la convergenza dei gruppi di maggioranza ovvero dei singoli, compreso il consigliere Luigi Berlati che “ha voluto dare la scossa” affossando il Bilancio e l’amministrazione comunale. Mentre più onore avrebbe reso alla sua coscienza se si fosse dimesso personalmente anziché mettere in ginocchio una Città che, questo sì, non lo merita. Ecco perché in seduta consigliare ho parlato di una vera e propria imboscata, figlia della politica del momento, delle meschinità che hanno il sopravvento sulla lealtà che io, a differenza di altri, ho sempre avuto nei confronti del mio partito.
Ieri sera è scaduto, dopo tante troppe proroghe, il termine per subire ricatti perpetrati da chi, con una buona dose di cinismo, ha voluto far valere, anzi prevalere, la propria cordata, gli interessi teleguidati, i posizionamenti in vista di scenari futuri e/o di vendette trasversali. Dico tante proroghe perché fin qui ho sempre superato attacchi personali, distinguo strumentali cercando di ricondurre richieste e posizioni individuali in una logica unitaria, in uno spirito di coesione tra Sindaco, gruppi consiliari, singoli consiglieri eletti, dai cittadini, nella lista dove la faccia ce l’ho messa io.
Sono stati attivati tutti i percorsi di partecipazione interna agli organismi. Lo stesso iter del Bilancio è stato costruito voce su voce con un serrato confronto interno proprio in tutti questi mesi in cui tutte le sollecitazioni sono state accolte. Non ho mai attaccato o contrattaccato sui giornali ad accuse offensive quanto gratuite. Non certo per viltà o perché mancassero argomenti ma per l’unico valido motivo: non mettere in crisi la Città, non bloccare le iniziative, non togliere le garanzie sociali soprattutto di questi tempi. Questo è il mio concetto di dignità istituzionale e personale!
E’ andata così su tutti i temi più rilevanti dall’ASP al PSC dove i soliti, ora uno ora due consiglieri di maggioranza, hanno colto occasione per far girare le votazioni attorno ad orientamenti che, quelli sì, non sono stati frutto di un confronto interno alla maggioranza ma da almeno due anni sono scaturiti da vari caminetti cui hanno preso parte i cosiddetti dissidenti insieme a componenti dell’opposizione, con il solo obiettivo di logorare il Sindaco e l’amministrazione. Questa la verità, fuori dalla inneggiata ipocrisia.
Ma il Bilancio di un Comune non è solo un documento tecnico bensì uno strumento di programmazione, di scelte e di identità … mancando l’approvazione peraltro a causa di un voto di un consigliere di maggioranza (Luigi Berlati) rimasto in aula, da solo, a garantire il numero legale all’opposizione … se ne devono trarre le logiche conclusioni di cui ognuno si assumerà le responsabilità di fronte alla Città. Sono già partite 500 lettere ad anziani di Santarcangelo che, grazie alle scelte di questa amministrazione, potrebbero avere l’esonero dalla Tassa Rifiuti e che invece non hanno copertura perché il Bilancio non c’è! A rischio l’appalto per la gestione dei centri estivi che dovrebbero essere attivativi dal 1 luglio. Stessa cosa per le gare che riguardano la gestione dei nidi e del trasporto scolastico. Non è stato approvato nemmeno il regolamento Tares che rinvia la prima rata che, quindi, ritorna al primo luglio. E con tutta probabilità sono da considerarsi persi i 75 mila euro di rinegoziazione dei mutui e la possibilità di ultimare la nuova biblioteca attraverso La Fondazione FOCUS.
Altro che scossa! Che i Bilanci 2013 di TUTTI i Comuni si stiano predisponendo in una situazione tragica per le incertezze normative (vedasi rinvio Tares, Imu, l’assenza di riferimenti sicuri sulla ripartizione del fondo solidarietà) mentre certi sono i tagli, l’aumento esponenziale dei bisogni delle famiglie, delle imprese … è una realtà su cui si registra la più ampia consapevolezza, anche da parte dei cittadini con cui ci siamo confrontati nel centro e nelle frazioni. Il Comune di Santarcangelo ha sempre portato avanti una politica di rigore, nessuna spesa superflua, noi non abbiamo macchine di rappresentanza né gadget per gli ospiti, abbiamo sempre perseguito la massima ottimizzazione delle risorse anche mediante convenzionamento con l’Unione dei Comuni, abbiamo intercettato ogni forma possibile di finanziamento pubblico e perseguito tutte le forme di collaborazione coi privati, abbiamo sempre rispettato il Patto di Stabilità, pagate tutte le fatture ammesse dai limiti dello stesso Patto e, contestualmente, sono rimaste inalterate le tariffe dei servizi mentre ogni forma di tassazione è stata applicata con gradualità in base al reddito ed alla condizione sociale optando per il recupero (puntualmente avvenuto) dell’evasione fiscale.
Scelte, quelle di questa Amministrazione, che hanno portato in tutti gli anni del mandato fin qui esercitato, all’accordo con le tre organizzazioni sindacali. Perché? Perché la scelta nostra, condivisa dai cittadini che abbiamo incontrato prima di arrivare in Consiglio, è stata quella di privilegiare le garanzie sociali: il nido, le rette degli anziani in casa protetta, il sostegno all’handicap, gli inserimenti lavorativi e non è che abbiamo eliminato sprechi mantenuti negli esercizi precedenti. Abbiamo tagliato le ore di riscaldamento e di pulizia, ridotti i punti luce, eliminati eventi che, a Santarcangelo, rappresentano non l’effimero ma un sostegno all’intera economia. Dovevamo scegliere se toglierci il cuore o tagliarci le braccia … abbiamo tenuto il cuore, altro che sprechi! Il consigliere Luigi Berlati che lamenta scarse informazioni … da 5 mesi non partecipa alle riunioni di maggioranza per protesta, dice lui, per tenersi “libere le mani” … oggi funziona così: i 101 non sono solo a Roma … e quel che è più grave è che le conseguenze di faide di gruppi e cordate vengano scaricate sui cittadini … questo non era mai accaduto a Santarcangelo!
Il commissariamento del Comune si profila come effetto previsto dalla Legge. Questo è il prezzo che pagherà anche la Città, tutta la Città di Santarcangelo alla commistione tra istituzioni, politica e interessi di bottega … lì si scontra la mancanza di un’idealità, di una prospettiva di lungo respiro da parte chi crede di poter tenere un Sindaco in ostaggio con un voto o con un’uscita sul giornale, di chi anziché basare il confronto sulle idee, sulle sfide culturali, sulla città del futuro … pensa che il ruolo dei partiti sia quello di mettere un timbro di vidimazione sulle iniziative. Non è questo il metodo che può interpretare i bisogni e le aspirazioni di una Città come Santarcangelo stritolandola in giochi di potere, peraltro di piccolo cabotaggio, legati a questa o quella carica futura o ad interessi di bottega.
Sono iscritto al PD e sono stato eletto nella coalizione del centro sinistra, di cui ho garantito il rispetto del programma ma non di meno sono stato il Sindaco di tutti i santarcangiolesi, anche di quelli che non mi hanno votato: ho aperto il Comune a tutti, ogni giorno, con ogni mezzo di comunicazione ma questo non ti viene perdonato da chi si autoelegge a tutor … in barba ai ruoli e alla legittimazione che viene dal voto dei cittadini. Ed ho sempre anteposto gli interessi e la prospettiva della mia Città anche rinunciando a posizioni o idee strettamente personali perché si trattava e si tratta di interpretare e rappresentare una collettività.
Una funzione che irresponsabilmente qualcuno ha fatto venir meno nel consiglio del 29 maggio. Ma come ho avuto modo di affermare in Consiglio Comunale ora, nei 20 giorni che intercorrono dalla decorrenza delle mie dimissioni, le soluzioni sono due: o il gruppo di maggioranza riesce a ricompattarsi rimuovendo quelle persone che sono state causa di questa incresciosa situazione, e allora si potrà proseguire nel governo della Città fino alla scadenza naturale del mandato fissata per la primavera del prossimo anno, oppure si scioglierà il Consiglio Comunale, andremo tutti a casa e l’amministrazione del Comune di Santarcangelo verrà affidata per un anno ad un Commissario prefettizio, con buona pace di coloro che pensano così di fare il bene della nostra comunità.
Mauro Morri – Sindaco di Santarcangelo di Romagna