Non sarà un “miracolo” ma ci assomiglia molto. Dopo l’ipotesi del fallimento, a un certo punto considerata inevitabile visto che a richiederlo il 23 maggio scorso era stata la stessa Procura di Rimini, ora c’è un nuovo piano per salvare Aereadria. Già presentato al Tribunale l’altro ieri, 20 giugno. La cifra necessaria per salvare la società che gestisce lo scalo aeroportuale riminese circolava da tempo, parliamo di 6 milioni di euro, soldi freschi che sarebbero sufficienti per tenere in pista la società che sul groppone ha 47 milioni di debiti. Un sospiro di sollievo per molti, creditori in primis, e ovviamente anche per il presidente di Aeradria Massimo Masini. Ecco gli autori del mircolo: Carim, che su 6 di milioni ne metterà 3. E poi gli “amici” della vicina Repubblica di San Marino, che in dote ne portaranno diversi di milioni, tra cui Asset Banca che sicuramente ne conferirà uno tondo tondo. Ma la ricerca di nuovi finanziatori continua perchè ormai è certo: il “Fellini” passerà ai privati, gli enti pubblici (Provincia, Comune, Camera di Commercio, Fiera) usciranno dalla scena che fino ad oggi hanno occupato con insuccesso. Per la precisione sono tra i 15 ei 20 milioni i crediti dei privati che dovrebbero essere convertiti in azioni. Se tutto questo sarà possibile dovrà decidere il il collegio giudicante del Tribunale di Rimini. (D.C.)