Rimini e Bologna. Sul podio delle città più pericolose in Italia secondo la classifica stilata dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore ci sarebbero proprio due emiliano romagnole. Non certo una bella pubblicità per Rimini. Il dato, che si riferisce al 2012, contempla i reati denunciati ogni 100 mila abitanti. Così, vista l’elevata incidenza dei non residenti per effetto dei flussi turistici (la Prefettura ne conta 15.987.166), ecco che Rimini schizza statisticamente in vetta. Così come le polemiche. A prendere carta e penna e a scrivere al direttore del quotidiano di Confindustria Roberto Napoletano, è il Prefetto di Rimini, Claudio Palomba. Ecco il testo integrale della lettera che abbiamo appena ricevuto.
Preg.mo Direttore,
l’annuale e dettagliata fotografia dei reati denunciati nell’anno 2012 e la conseguente pubblicazione di una graduatoria redatta su base provinciale, è indubbiamente un utile strumento di lettura per meglio comprendere l’evoluzione di alcuni fenomeni di natura delinquenziale sul territorio. Per il secondo anno consecutivo la Provincia di Rimini viene collocata ai vertici negativi della graduatoria relativa ai reati denunciati. Un bel piazzamento di “disonore”, una medaglia d’argento sullo scenario nazionale in relazione alla percentuale dei reati denunciati ogni 100 mila abitanti. Una parentesi nel “pezzo” descrittivo, chiarisce poi che Rimini “grande diventa d’estate con l’arrivo di turisti e rischi al seguito”. Sì, ma quanto grande? E quanto incide in termini statistici? E il resto dell’anno? Con un centro congressi rilevante e un’attività fieristica di tutto rispetto, è corretto riferirsi ai soli residenti? E una provincia dai così numerosi poli di attrazione (a partire dalle discoteche) può essere “ingabbiata” nel freddo novero dei residenti o andrebbe considerata nel complesso di una “movimentazione” che non può non portare anche “presenze” temporanee che mirano a qualcosa di diverso dalla vacanza?
Altra opportuna precisazione è poi quella che la tabella, come lo stesso titolo indica, è giustamente legata al numero delle denunce regolarmente presentate e non ai reati effettivamente commessi. Sembra una banalità, ma i due dati potrebbero non essere esattamente coincidenti, in considerazione di una storica ritrosia in alcune aree geografiche a denunciare reati forse ritenuti “minori” o “poco perseguiti”, con conseguenti valutazioni in ordine alla “inutilità” della denuncia (ad esempio scippi, furti dalle auto, etc. sono denunciati solo in parte in alcune aree del nostro Paese).
Ciò premesso veniamo ai “numeri” della provincia di Rimini. Nell’anno 2012 si sono avute 15.987.166 presenze registrate nelle sole strutture ricettive della provincia di Rimini (ad esempio non sono in alcun modo considerati gli appartamenti privati dati in fitto per vacanze settimanali o stagionali). Una media mensile quindi di 1.332.263 persone(tralasciando i decimali), con picchi nei mesi di luglio e agosto, rispettivamente con 4.072.886 e 4.549.719 unità presenti sul territorio.
A voler considerare questi numeri e a voler adottare gli stessi criteri della tabella, dove si collocherebbe la provincia di Rimini? Non certamente tra i primi posti. Comunque si riprendano i numeri “reali” delle province caratterizzate da forti flussi turistici, permane quindi la circostanza, incontrovertibile, che il dato non può in alcun modo e per nessun motivo essere rapportato alla popolazione anagraficamente residente. Siccome è ben noto il diffuso senso di percezione di “insicurezza”, non vorremmo che anche tali dati influiscano negativamente nei confronti delle comunità interessate, creando ulteriore disorientamento. Ciò non toglie, ovviamente, l’assoluta attenzione portata ai dati relativi alla commissione di determinati reati, da tempo foriera di una decisa e convergente azione di contrasto da parte delle forze di polizia e delle istituzioni, che stanno mettendo in campo ogni possibile risorsa ed energia allo stato disponibili, in un’area che risulta essere indubbiamente “attraente” non solo per i turisti ma anche per organizzazioni di natura criminosa.
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