“Ero stato avvisato l’altro ieri sera in pieno stile mafioso da un senegalese che conosco da anni – scrive un operatore di spiaggia, Vainer Nanni, su internet. – Sono tutti scontenti di te, mi disse, cinesi, bengalesi e neri. Io non rieco più a tenerli. Questo (in riferimento alle foto dei lettini tagliati, ndr) è il risultato dell’impegno. Spero si comprenda che non si tratta più di quattro ‘poveracci’ ma ormai di qualcosa di diverso che non si combatte con la compassione ma con la legalità. Io non mollo”. Insomma, alle tante parole e minacce sono seguiti i fatti: lettini squarciati. Le foto, postate poche ora fa dal diretto interessato e di cui ne pubblichiamo due, non lasciano spazio a dubbi. Un avvertimento che potrebbe anche andare oltre?
La tensione è alle stelle. Spintoni, parole grosse, gesti che non lasciano presagire nulla di buono. Piene zeppe le pagine della cronaca di fatti del genere. Così l’estate 2013 sarà ricordata, oltre che per il nubifragio e il caldo africano, anche dalla ‘guerra’ contro l’abusivismo commerciale. Stanno per superare il centinaio di condivisioni quelle immagini, decine i commenti. Eccone alcuni. Credo – leggiamo – che un giusto ringraziamento vadano al sig. Prefetto ed il sig. Sindaco Gnassi oltre che al sig. Questore per aver sottovalutato il fenomeno ..tutta la mia solidarietà. Poi ancora: ma siamo in Italia o in altro Paese dittatoriale? La spiaggia è nostra! Io sono a 11 per quest’anno ma dopo la sfuriata di ieri ho paura che il conto si allungherà. Segue: solidale al 100% , sia come bagnino che come cittadino, un po’ meno come riminese sconfitto! Si scrive: i risultati del buonismo a tutti i costi e del “poverini lasciateli stare” adesso stanno dando i loro frutti? Come sono ci piacciono!? Poi altre accuse: prendetevela con i vostri amministratori comunisti e con con la chiesa. Infine: questa e’ la loro voglia di integrazione? Direi che sarebbe bene che questa energia la mettessero per liberare i loro paesi dalla dittatura. (dc)
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