– Il beato Enrico d’Ungheria si venera a Passano, nella frazione corianese c’è il santuario. Tra i beati, Enrico, è il meno conosciuto della Valconca. Gli altri sono: Amato Ronconi, Cipriano Mosconi e Elisabetta Renzi (Saludecio), Alessio Monaldi (Riccione), Domenico Spadafora (Monte Cerignone).
Su Enrico non si hanno molte notizie: niente tempo in cui è vissuto, niente professione, niente età. La sua venerazione testimoniata parte nel 1500. In un’urna di legno e vetro sono conservate le sue ossa. Fino a 25 anni resta in Ungheria, quando decide con un gruppo di amici di partire per visitare Assisi, San Francesco.
Durante il viaggio si ammala. Giunto a Passano, il dolore gli impedisce di proseguire. Si ferma, viene portato in una piccola chiesa dedicata a Maria Vergine. Gli amici affidarono l’ammalato al parroco ed agli abitanti del luogo. Muore. Fui sepolto nel cimitero della chiesa di San Giovanni Evangelista. Era il primo agosto. Al ritorno agli amici non restò che visitare la tomba sulla quale c’erano due candidissimi gigli. Il corpo viene dissotterrato. Era incorrotto. Il corpo fu trasportato in chiesa e venerato.
Si narra che i Malatesta volessero il beato a Rimini. Rimosso, miracolosamente, la notte stessa se ne tornò a Passano.
La chiesa di Passano fu distrutta nell’estate del ’44 e ricostruita nel ’55.
La festa si celebra il 7 agosto, dalle 14.30 alle 20.