Nei giorni scorsi il Giudice di Pace di Rimini ha confermato la sanzione di euro 516 a carico di due automobilisti colti, nella notte dell’8 agosto 2012 in via D’Annunzio, a mercanteggiare con una prostituta dai finestrini dell’autovettura. “Questo pronunciamento è un fatto rilevante e meritevole di nota – afferma il Comandante della Polizia municipale di Riccione Graziella Cianini – in quanto conferma la validità della strategia di attacco al fenomeno della prostituzione che stiamo portando avanti e che si fonda sullo strumento dell’Ordinanza sindacale che chiama in causa oltre che chi si prostituisce anche il cliente”.
L’Ordinanza anti-prostituzione messa a punto dal Comando di Polizia municipale – si legge in una nota dell’amministrazione comunale – non potendo impedire l’esercizio della prostituzione in quanto tale non è punibile per la legge italiana, mira a impedire la sosta degli avventori sulla pubblica via, in quanto pericolosa per la circolazione e l’incolumità pubblica, e a sanzionare l’abbigliamento e i comportamenti sconvenienti e indecorosi sulla pubblica via. Inequivocabile – secondo il verbale della sanzione e la testimonianza resa dagli agenti – l’abbigliamento della signora interpellata al finestrino dai due automobilisti: scarpette rosse con tacco spillo, calze a rete, minigonna all’inguine, un seno esibito in modo sfacciato. Anche la durata del dialogo tutto lasciava pensare tranne ad una semplice e occasionale richiesta di indicazione stradale o informazione turistica, come ha sostenuto la difesa dei due automobilisti. Essendosi visti respingere un primo ricorso al Sindaco, che ha avuto come effetto il raddoppio della sanzione (da euro 250 a 516) i due automobilisti hanno così scelto di fare ricorso al Giudice di Pace, il quale ha ora confermato la correttezza della sanzione e, di conseguenza, la validità dell’impianto giuridico dell’Ordinanza anti-prostituzione in vigore sul territorio riccionese.
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Nella stessa notte dell’8 agosto 2012 in via D’Annunzio vennero rilevate e sanzionate complessivamente 15 violazioni all’Ordinanza, di cui 13 a carico di prostitute di ambo i sessi e due a carico dei loro clienti.