– “I sindaci passano, i partiti restano”. Lo dice Fabio Galli, segretario Ds. Trentuno anni, laurea in scienze politiche, hobby della pallacanestro e dello sci, indicato proprio da Imola come possibile prossimo sindaco di Riccione. Guida i Ds dal 2002, partito salito in tre anni dal 28% delle politiche del 2001 al 41% delle comunali 2004
Imola lo ha indicato come prossimo sindaco di Riccione. E’ contento o è un ottimo modo per bruciarla?
“Come ho avuto modo di dire, si vota tra quattro anni e questo metodo non lo condivido. Imola ha comunque spiegato che questa è una sua opinione personale, anche se si è trattata di una uscita imprudente e soprattutto con una tempistica sfasata. Quel che è certo è che le decisioni dovranno essere prese dai partiti della coalizione di centrosinistra e non certo dal sindaco uscente”.
Niente primarie quindi?
“Non è detto. Ritengo che il ruolo dei partiti sia importante nella scelta delle persone che si chiamano a governare e nei progetti per la città. Detto questo, se dovessero esserci più nomi o non ci fosse un accordo unitario le primarie sono uno strumento di partecipazione e di democrazia. Noi Ds siamo stati precursori, pur al nostro interno, di primarie per la scelta, tra Imola e Pironi, del candidato a sindaco nel 1999. Ovvio che dopo l’esito delle primarie, tutti si lavora per la persona che ne esce vincitrice”.
Pensa che l’indicazione di Imola sia un modo per farle pagare il voto contro sulla variazione di bilancio?
“No assolutamente, la sua fiducia mi ha fatto piacere, ma io sono un uomo di partito e farò come ho sempre fatto ciò che il partito mi chiederà, senza ambizioni e senza tirarmi indietro. E poi la questione del voto contrario la potrei sintetizzare in un: tanto rumore per nulla. Ho votato contro la destinazione di 400.000 euro per realizzare il campo sintetico allo stadio comunale semplicemente perchè ritengo vi siano altre priorità rispetto a questa. Non ero daccordo e ho votato contro, il che non vuol dire che sono contro il sindaco”.
Però poco dopo avete assunto come partito una presa di distanza rispetto a Imola rispetto la statua dedicata a Giovanni Paolo II.
“La presa di posizione è a favore dell’assessore Angelini, contraria a quella del sindaco. Al di là della questione in sé, non ci è piaciuto il metodo: ci interessa la correttezza dei percorsi, abbiamo sostenuto chi ha subito il torto; come Ds intendiamo partecipare a pieno titolo alle decisioni della vita amministrativa. A fine legislatura presenteremo un consuntivo in cui le cose fatte devono essere il frutto di decisioni collettive e non solo del sindaco. I sindaci passano mentre i partiti restano”.
La priorità di Riccione che le sta a cuore?
“Un problema che deve avere risposte brevi è quello della casa. Giovani e giovani coppie hanno immense difficoltà a metter su casa, i prezzi sono molto alti, inaccessibili ai più. Dobbiamo chiudere l’iter della costruzione di 64 alloggi popolari; poi è in ballo un progetto di edilizia convenzionata con prezzi calmierati e stiamo esplorando il meccanismo dell’autocostruzione, che potrebbe dare ulteriori risposte alle esigenze dei giovani. Poi ci sono tutte le altre questioni, che fanno parte della quotidianità, come la questione turistica, le attività economiche, la viabilità, ma credo sia la politica della casa che abbia bisogno di risposte urgenti”.
Però la maggioranza perde i pezzi, Rifondazione ne è uscita
“Noi come coalizione siamo stati spettatori di un problema tutto al loro interno. Le motivazioni date sono solo pretesti: non hanno partecipato ai tavoli politici, agli incontri di maggioranza. Ora la rottura è troppo fresca, i rapporti sono interrotti, credo che sia un partito guidato da estremisti e gente di fuori Riccione, ed è difficile tenere i rapporti in queste condizioni. La loro è una scelta interna unilaterale, non mi sento di imputare colpe ai Ds e alla coalizione, che invece gode di buona salute”.
I Ds della zona Sud si sono costituiti in un coordinamento. E’ un segnale alla federazione di Rimini?
“No, è una scelta per il nostro territorio, le politiche amministrative sono sovracomunali, è giusto che ci si aiuti e si discuta, tenendo in mente la sussidiarietà verso i comuni più piccoli. E’ un tavolo di confronto sempre aperto che si muove con una visione sovracomunale. Prova ne è stata la questione dell’inceneritore, che ha visto tutti i comuni della zona Sud appoggiare le osservazioni di Riccione, Misano e Coriano, creando anche un clima di tensione tra Federazione Ds e sezioni locali e tra Comuni e Provincia. Ora noi auspichiamo che vengano recepite alcune delle nostre osservazioni, in particolare la centrale termoelettrica, da cassare, noi siamo favorevoli alla ristrutturazione dell’inceneritore e ad un suo minimo potenziamento, ma non alla costruzione della centrale che non potrebbe essere sopportata dall’area di Raibano”.
di Lorenzo Silvagni