– Idee per concretizzare i fatti. E partire dai fatti per verificare se le idee erano tali o soltanto parole in libertà con lo scopo di cercare il facile consenso, roba populista degne di società non proprio avanzate.
I Ds della provincia di Rimini si sono ritrovati a Morciano a tirare fuori concetti per alzare gli orizzonti di una comunità che corre e che sta perdendo lo spirito giusto: uomo e qualità al centro, al dilà delle crescita statistica. Come si sa se ci sono due polli da dividere in quattro, i numeri dicono che ad ogni essere va un quarto di pollo. E se i due polli vanno ad uno solo? Insomma, siamo nell’equità sociale.
“Valconca Mia: idee e proposte per un futuro possibile”, il titolo, presentato da Claudio Battazza, ex sindaco di Montefiore e potente segretario dei Ds della Valconca. Solo che idee e proposte si sono alzate a livello provinciale.
Asciutto, sempre in attacco, padrone, Battazza ha aperto la discussione con una relazione piccante che doveva essere il quaderno del lamento della Valconca verso quegli accentratori dei riminesi (Comune di Rimini e Provincia), invece si è andati a coinvolgere tutti i 280.000 abitanti della provincia (in pratica una piccola città).
Battazza ha portato sul tavolo della riflessione quattro temi: stop allo sviluppo edilizio e salvaguardia dell’ambiente, valorizzazione della storia, innovazione e sviluppo del welfare (lo stato sociale), infine razionalizzazione e qualificazione del governo locale.
Nando Fabbri, presidente della Provincia, ha preso il pallino della discussione dopo Battazza, ributtando in mare le osservazioni: “Dal ’96, nelle difficoltà, il territorio provinciale è cresciuto. Si è creato armonia e sviluppo. Tali aspetti vanno riconosciuti altrimenti non capiamo i problemi. Siamo cresciuti e lo dicono le statistiche, le famiglie. Cresciuti con risultati concreti, con qualità della vita ed è stato superato il dualismo costa-entroterra. La prima cosa su cui dobbiamo essere attenti è che il futuro riguarda tutti e non solo quatto comuni. Si compete insieme come area provinciale e non come Valconca. Ed insieme vanno inquadrati e perseguiti gli obiettivi”.
Cristian D’Andrea, sindaco di San Clemente: “Si necessita di una riqualificazione sostanziale da tradurre in atti amministrativi. Noi abbiamo una nuova zona industriale di 100 ettari, porta benessere, contributi e soldi, ma siamo ancora nella prima fase, in quella dello sviluppo incomprensibile, fatto di difficoltà. E non so se al posto dei colleghi che mi hanno preceduto avrei effettuato tale scelta”.
D’Andrea sottolinea un altro punto, i luoghi dove vengono prese le decisioni: le poltrone delle aziende pubbliche: Hera, Tram, Aeradria, Fiera di Rimini. Afferma: “La Valconca non è rappresentata negli enti che decidono gli investimenti. E quando ci siamo è una concessione e non un diritto. Solo che quando non si è dentro, non si regala niente a nessuno”.
Il primo ospite esterno al partito ad essere chiamato sul palco è Ermanno Vichi, uno dei potenti della Margherita provinciale. Ha fatto sfoggio di idee e capacità argomentative. Subito scoppiettante: “Apprezzo l’incontro; si torna a parlare di politica e progetti; merce rara. Sono convinto che non riusciamo più a distinguerci dal centrodestra sui progetti politici. Tra di noi non sappiamo neppure quali sono i nostri progetti, perché nel centrosinistra non decidiamo al plurale. E più serrato e critico è il confronto e più cresce l’amicizia. La prima riflessione è questa: quale futuro diamo ai nostri 20.000 studenti, 12.000 alle superiori e 8.000 all’università? Nessuno. Sono costretti ad emigrare. In provincia abbiamo un’offerta di lavoro medio-basso. Fa qualcosa la politica? Facciamo i Piani regolatori ed una infinità di varianti, ma alla fine i posti di lavoro non ci sono. Dobbiamo dire di sì agli imprenditori al valore aggiunto, che creano occupazione, innovazione, progettazione. Dico che dobbiamo fare un salto di qualità. L’altra questione è programmare il territorio e gestire gli equilibri. Terzo c’è bisogno di un governo che metta insieme esigenze e responsabilità, deleghe e risorse. Invece, da molti anni siamo in emergenza. Quando per dare vita ad un progetto bisogna uscire dalle emergenze”.
Daniele Imola, sindaco di Riccione e paladino del Sud della provincia di Rimini: “Noi abbiamo cercato di lavorare per rompere le divisioni tra costa ed entroterra. Ma tale collaborazione su molti settori non basta più. E più che quantità abbiamo bisogno di qualità. Ad esempio non abbiamo fatto niente per un’edilizia diversa e di qualità. Non possiamo edificare nell’entroterra con gli stessi canoni costieri. Solo così potremo utilizzare i borghi come risorsa turistica. Le nuove costruzioni attorno ai borghi fanno a cazzotti”.
Imola ha tirato fuori dal suo cilindro anche un pensiero su quel carrozzone che è l’Unione della Valconca. La sua vergata: Il problema dell’Unione è la divisione politica. E’ quello il problema”.
Tradotto: il problema è il sindaco della Margherita di Morciano Giorgio Ciotti, alla testa di una giunta di centrodestra. Applausi calorosi.
Luigino Casadei, sindaco di Mondaino: “All’entroterra sta a cuore turismo ed ambiente. Solo che abbiamo difficoltà confrontarci col resto della provincia. Ed abbiamo seri problemi economici. Utilizziamo gli oneri di urbanizzazione per le spese di tutti i giorni. Abbiamo bisogno dell’appoggio di tutta la provincia: siamo il polmone verde ma ci devono dare una mano”.
Da Meris Soldati, segretario provinciale della Cgil, un intervento legato alla questione pastificio Ghigi.
Con un breve battibecco tra Atos Berardi e Giorgio Ciotti, quest’ultimo è stato il secondo big della Margherita a prendere la parola. L’Unione della Valconca il suo argomentare. Affossata e ripresa con molto fair play: “E’ un’ombra che pesa come la nuvola di Fantozzi. E’ insufficiente a gestire le problematiche tecnico-operative. Non si mettono insieme 9 sindaci per gestire 12 vigili urbani; è uno sperpero di denaro pubblico. Si poteva fare tutto con un accordo di programma. L’Unione ha ragione di esistere solo come luogo di discussione politica: per fare un passo avanti ne va fatto uno indietro”.
Odoardo Gessi, dirigente della Cna: ‘I processi devono essere costruiti e vissuti con i cittadini. Chi è fuori dalla stanza deve partecipare”.
Massimo Gottifredi, già assessore provinciale al Turismo, vice-sindaco a Cattolica: “La scommessa futura è tenere insieme qualità urbana e paesaggio. Occorre collaborazione tra i Comuni e chi incide sul territorio”.
Ha chiuso il sipario Riziero Santi, segretario provinciale dei Ds: “L’appuntamento deve lasciare un segno ed un sogno su cui lavorare, partendo dall’etica e dalle moralizzazione della politica. C’è un sistema che con la politica fa gli affari. Se non siamo attenti nei rapporti, vedo il rischio, soprattutto in alcuni territori, come già avvenuto negli anni ’80. La sinistra ha bisogno di mettere in campo i suoi valori: onestà, giustizia sociale, tutela dell’ambiente”.
Tra i tanti big a prendere la parola, è intervenuto un solo giovane, emozionato e per nulla banale: Ivan Tagliaferri (figlio di Ennio, ex vice-sindaco di morciano ed in rotta coi Ds).
di Francesco Toti
Battazza: “Stop allo sviluppo edilizio, valorizzazione della storia, innovazione e sviluppo del welfare”
D’Andrea: “La Valconca non è rappresentata negli enti che decidono gli investimenti. E quando ci siamo è una concessione e non un diritto”
Fabbri: “Si compete come area provinciale e non come Valconca. Uniti vanno perseguiti ed inquadrati gli obiettivi”
Imola: “Abbiamo cercato di lavorare per rompere le divisioni tra costa ed entroterra. Ma tale collaborazione non basta più”
Casadei: “A noi sta a cuore turismo ed ambiente, solo che abbiamo difficoltà a confrontarci col resto della provincia”
Ciotti: “Unione. Non si mettono insieme 9 sindaci per gestire 12 vigili. L’Unione ha ragione di esistere solo come luogo di discussione politica”
Santi: “L’appuntamento deve lasciare un segno ed un sogno su cui lavorare, partendo dall’etica della politica”
Vichi: “I giovani sono costretti ad emigrare. In provincia abbiamo un’offerta di lavoro medio-basso. Fa qualcosa la politica?”
DS – LA FORZA
Amministrative 2004
in percentuale sulle politiche 2001
Bellaria 24,78 (-7,5)
Cattolica 30,34 (-10,1)
Coriano 39,13 (+4,3)
Gemmano 28,04 (-8)
Misano 36,79 (+1,4)
Mondaino 32,89 (-5,2)
Montecolombo 12,31 (-5,9)
Montefiore 12,37 (-7,3)
Montegridolfo 30,91 (-7,1)
Montescudo 12,97 (-6,7)
Morciano 17,54 (-8,3)
Poggio Berni 38,36 (-1,7)
Riccione 36,21 (-2,2)
Rimini 27,36 (-2,6)
Saludecio 29,16 (-18,6)
San Clemente 32,07 (-0,57)
San Giovanni 37,83 (-2,59)
Santarcangelo 35,04 (-3,7)
Torriana 40,99 (-6)
Verucchio 39,67 (+6,1)
Totale 30,33 (-2,9)
CURIOSITA’
Alla corte di Battazza
– Claudio Battazza sa organizzare e catalizzare. Alla giornata “Valconca Mia” c’era tutto il gotha della politica provinciale. Un po’ di nomi: Fabio Galli, Gianfranco Cenci, Sergio Funelli, Daniele Morelli, Davide Clementi, Luca Tomasetti, Pietro Mancini, Nicola Battistoni, Alessandro Agnoletti, Mauro Morri, Sandro Ferroni, Pierino Falcinelli, Antonio Magnani, Lugi Liverani, Corrado Piva, Pietro Pazzaglini, Ennio Balsamini; Massimo Villa, Mario Castelvetro, Dino Pala, Luciano Colombari, Dilvo Polidori, Massimo Pierpaolini, Enzo Tagliaferri Ed un esponente della segreteria regionale.