di BERNADETTA RANIERI
Nelle ultime settimane diverse questioni sono state, e continueranno ad esserlo nei prossimi giorni, al centro di discussioni nel comune di Coriano: le dimissioni di Righetti, il caso Valleverde, il danno erariale scoperto a opera della Guardia di Finanza di Rimini. (il nostro resoconto CORIANO TREMA, C’E’ DANNO ERARIALE)
Partendo da quest’ultimo tema, in attesa che il sindaco Spinelli ottenga un’audizione da parte della Corte dei Conti, la minoranza ha presentato a Palazzo la richiesta di istituire una commissione di indagine per controllare e prevenire il riproporsi di fatti analoghi per gli anni 2011, 2012 e 2013.
Ancora una volta, però, i consiglieri comunali di minoranza esprimono rammarico per l’atteggiamento di chiusura fatto registrare dalla maggioranza sia durante gli ultimi consigli comunali che durante le commissioni consiliari. “Più volte – dice Fabia Tordi – abbiamo chiesto al Sindaco di organizzare un’assemblea pubblica per sensibilizzare la cittadinanza sul caso Valleverde. Ma senza risultato, perché sembra che questo problema riguardi solo la Magistratura e non i lavoratori corianesi, riminesi e la cittadinanza al completo”.
Interviene a proposito anche l’ex vice sindaco Giuseppe Arangio sollevando una questione parallela: “Stiamo rischiando di vedere trasformare la crisi dell’azienda calzaturiera Valleverde in una vera e propria emergenza lavorativa che inevitabilmente porterà anche a una emergenza abitativa, già presente nel nostro territorio e presa sotto gamba da questa amministrazione. Nei giorni scorsi – continua Arangio – gli ufficiali giudiziari hanno consegnato lettere di sfratto a 10 famiglie corianesi. Ma sindaco e assessori sembrano essere sordi a certe richieste di aiuto”.
Intanto, nel consiglio comunale di oggi lunedì 3 febbraio il consigliere di minoranza Emiliano Righetti, capogruppo della lista “Risanamento e Rinnovamento, presenterà le sue dimissioni per motivi prettamente professionali dal momento che l’attività svolta di revisore dei conti sembra ormai diventata incompatibile con gli impegni politici.
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