– La fucina di nuovi talenti di Cattolica ha riaperto le proprie porte ai giovani aspiranti musicisti lo scorso 3 ottobre. Nel trentennale della fondazione il Centro studi musicali l’Accademia riprende le attività dopo la pausa estiva, seguendo un solco che, dopo trent’anni, si può già definire tradizione. Fondata nel ’75 dal maestro Giorgio Della Santina, la scuola (tra le più grandi nella provincia di Rimini, se si escludono gli istituti accademici e i conservatori), offre agli studenti la necessaria preparazione, le basi che permettano l’accesso ai conservatori, oppure il semplice diletto della comprensione e dell’interpretazione della musica.
L’Accademia infatti conta quindici insegnanti per altrettanti insegnamenti che intendono abbracciare, nei limiti del possibile, tutte le categorie strumentali e di esecuzione.
Quest’anno gli iscritti sono circa 120, per la maggior parte giovani, o giovanissimi (non mancano studenti con parecchi anni in più): una larga percentuale proviene dai comuni vicini. Trovano nei locali sottostanti Piazza della Repubblica, il luogo nel quale il linguaggio della musica diventa più semplice e accessibile: un serio divertimento. Ed è questo l’accento voluto e impartito dagli insegnanti, favorire l’incontro tra la musica e chi l’ascolta, per renderla comprensibile a tutti.
Se si fa scorrere lo sguardo sul manifesto che annuncia la riapertura delle attività, saltano agli occhi, tra gli altri, i corsi di fiati (ottoni e legni), armonia e composizione, pianoforte, chitarra moderna, improvvisazione jazz e basso elettrico. Si trovano accostati quindi ai modi di intendere e interpretare la musica nella maniera più classica, quelli che negli ultimi decenni hanno attirato sempre più l’attenzione del pubblico.
Un’attenzione a conservare il passato che però non ha impedito la necessaria concentrazione su una generazione, la cui cultura e gusto musicale risultano peculiari. Infatti alcune tipologie di insegnamenti qui possibili, non sono ( e chissà per quanto tempo ancora ) presenti in tutte le strutture didattiche: lo studio del basso elettrico, della batteria, del canto moderno o della chitarra moderna, che all’Accademia riscontrano la maggioranza delle preferenze, non trovano infatti rispondenza nelle attività dei conservatori.
Parimenti il maestro Giorgio Della Santina lamenta un’inflazione dell’interesse per alcuni strumenti, quali gli ottoni o i legni, che faticano sempre più a catturare la curiosità dei giovani ( infatti la domanda per questo tipo di strumentisti è cresciuta), oppure la chitarra classica, per la quale quest’anno non è stato possibile istituire la cattedra a causa della mancanza di iscritti.
In aggiunta alle normali attività didattiche, vengono portati avanti anche altri interessanti progetti corali come “La Bottega delle Voci” ( canto lirico corale), e il gruppo “La Canta” (canzoni marinaresche), e dal 1980 di musica jazz da parte della “Big Band” dell’Accademia. Ogni progetto, naturalmente, viene portato avanti e sviluppato dagli insegnanti insieme agli allievi più costanti e talentuosi, così come ad alcuni di essi, completata la formazione basilare, viene proposto l’esame di accesso al conservatorio di Pesaro, del quale è docente lo stesso Giorgio Della Santina, direttore dell’Accademia.
Le lezioni, individuali di un’ora ciascuna, a cadenza settimanale, si distribuiscono nell’arco di due quadrimestri, da ottobre a maggio, e ogni anno si concludono con una serata finale in cui ognuno dà prova dei propri progressi, cimentandosi in uno o più brani concordati col proprio maestro.
Lo scorso anno il saggio si è svolto nel ridotto del Teatro della Regina. Anche la possibilità, quindi, di cimentarsi di fronte ad un pubblico, prendere confidenza con l’esibizione “live”, possedere un palco per esprimersi e farsi notare. E queste occasioni non mancano neppure durante l’anno per alcuni studenti che, grazie alla disponibilità del maestro Gilberto Del Chierico, trovano spazio per le proprie esibizioni, come già è accaduto più volte al centro sociale Giovannini Vici, a Montefiore o a Gabicce Mare durante la scorsa estate.
L’Accademia può contare, oltre che sulla retta dei propri alunni, anche sul finanziamento del Comune di Cattolica, destinato ad incentivare l’iscrizione degli studenti residenti nel proprio territorio. Quasi la metà degli iscritti, però, risiede nei comuni limitrofi, fuori provincia, a Pesaro per esempio, fino addirittura a Imola. Mancano, in questo caso gli incentivi da parte dei comuni a queste attività, che andrebbero invece maggiormente incoraggiate.
A ciò si aggiunge un appello dello stesso maestro Della Santina, che punta il dito sulla carenza di sale prove, spazi attrezzati nei quali i giovani complessi possano liberamente provare a costruire i propri sogni, o semplicemente “passare del tempo divertendosi nella maniera più bella, facendo musica”. Dice: “Dar loro il mezzo di apprendere un’arte così coinvolgente, aiuta a togliere i giovani dalle strade e regala loro la possibilità di vivere e vedere le cose attraverso occhi diversi, con una sensibilità rivoluzionata, imparando a esprimersi con linguaggi nuovi”.
di Matteo Marini