E’ emergenza occupazionale. In provincia di Rimini crescono i disoccupati e diminuiscono coloro che cercano lavoro, dato riscontrabile soprattutto tra le donne. La disoccupazione, pertanto, non arresta la sua crescita e le analisi confermano che l’inizio del 2014 non sembra mostrare un’inversione di tendenza nel mercato del lavoro locale. Uno specchio della situazione proviene dai Centri per l’Impiego della provincia di Rimini, dove nel periodo gennaio-marzo 2014 gli avviamenti di lavoro registrati sono stati 17.069, 3.140 unità in meno rispetto al primo trimestre 2013.
Il processo di precarizzazione, dunque, continua. A testimonianza di ciò, un altro dato importante è quello relativo alle cessazioni. Non solo le assunzioni scendono drasticamente, ma anche l’incidenza di quelli cessati nel breve periodo aumenta di 7 punti percentuali. Questo non fa altro che confermare una maggiore “volatilità” delle assunzioni in provincia di Rimini. Relativamente alla qualità del lavoro, in linea generale diminuiscono i contratti a tempo indeterminato (7,6%) e aumentano i contratti dipendente a tempo determinato (60,9%). Lievi scostamenti positivi si registrano per i contratti di collaborazione (+ 0,6%), le assunzione tramite agenzie per il lavoro (+ 0,4%) e l’apprendistato (+ 0,1%).
Nel dettaglio, i Centri per l’Impiego hanno rilevato che gli avviamenti di donne hanno subito una variazione negativa del 21,1%. Sempre di segno negativo, ma più contenuta, è la contrazione della componente maschile che si riduce del 16,2%. Inoltre, una consistente riduzione degli assunti viene registrata tra gli stranieri. Mentre la coorte più numerosa di assunti la registra la fascia di età degli over 45 (30,5%) a fronte del 29,2 dei 35-44enni e del 28,5% dei 25-34enni.
Per quanto riguarda i settori produttivi, quello manifatturiero e le attività ittiche-agricole-estrattive registrano segnali incoraggianti di ripresa. L’entità di crescita per il primo è del 26,2% rispetto al 2013, per le seconde l’aumento è del 18,4%. I saldi negativi con maggiori decrementi si registrano nei settori tradizionali dell’economia locale. L’edilizia è il settore che continua a subire un calo delle assunzioni pari al 5%. Una ulteriore discesa della domanda di manodopera proviene dal settore dei servizi riminesi: esercizi commerciali (-12,7% rispetto al 2013), “altri servizi” (-4,1%) e particolare attenzione viene posta al comparto ricettivo-ristorativo (-35%).
Quest’ultimo dato è quello maggiormente messo in evidenza dal Centro Studi che pone come possibile giustificazione la collocazione temporale della Pasqua che incide sulla tempistica degli avviamenti. Nell’anno in corso, infatti, le festività pasquali sono avvenute dopo la metà di aprile, contrariamente a quanto avvenuto nel 2013, quando esse hanno avuto inizio alla fine di marzo.
Insomma, il lavoro rimane una vera e propria emergenza. Trovarlo è sempre più difficile, anche in un contesto come il nostro in cui tutto sommato c’è una certa vitalità e intraprendenza imprenditoriale. Significa che la crisi è strutturale e molto profonda.
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