Mauro Macrelli e Fulvia Rosselli del Movimento 5 Stelle della Valconca entrano nel merito del primo Consiglio della neonata Unione della Valconca. “Abbiamo provato – scrivono in una nota – a costituire un gruppo consigliare ma non ci siamo riusciti poiché il nuovo statuto prevede non più due ma un numero minimo di cinque consiglieri; perciò, a parte il gruppo di maggioranza composto da diciotto consiglieri, tutti i restanti risiedono nel “gruppo misto”. Noi dei 5 stelle ci teniamo a mettere al corrente l’opinione pubblica del fatto che ci associamo a quanti sostengono l’illegittimità dello statuto approvato in fretta e furia in piena fase pre-elettorale il 30/04/2014, se non altro perché appunto approvato da una amministrazione uscente ma soprattutto per alcune perplessità riguardanti una forzata “ blindatura” dello stesso statuto funzionale alla maggioranza. Il presidente neo eletto Riziero Santi e la sua maggioranza, si sono resi disponibili anche a ridiscutere tale statuto cosa che ci auspichiamo avvenga al più presto. Noi abbiamo sottolineato il fatto che non c’è alcun preconcetto contro questa maggioranza e siamo disponibili al dialogo ed alla collaborazione, purché alle parole seguano sempre i fatti, nell’interesse esclusivo dei cittadini e del territorio della Valconca.
Abbiamo votato “no” alla fiducia a Riziero Santi – spiegano i pentastellati – perché pur condividendo in parte gli obiettivi del suo programma, riscontriamo in questo Statuto dei vincoli costrittivi che ne richiedono, a nostro avviso una attenta revisione. Questo Statuto infatti aumenta a dismisura i vincoli di adesione dei Comuni all’Unione Valconca e rende economicamente insostenibile per un Comune recedere da tali vincoli senza però prevedere una qualsiasi scadenza temporale di obiettivo. La maggioranza sostiene che non è stata una blindatura volontaria ma solo un frettoloso adeguamento al decreto Delrio. Noi siamo disposti a crederlo purchè si rimetta mano al più presto, di modo che l’Unione non sia un ente basato sulla costrizione ma sulla collaborazione paritetica. La legge stabilisce che i piccoli comuni debbano accorpare i servizi ma non dice certo che siano obbligati ad aderire all’Unione già esistente e seguire un progetto pianificato e imposto da questa maggioranza, per questo se veramente la gestione Santi vorrà dimostrarsi aperta e democratica lasci che l’unione sia una libera unione e non una Unione vincolata al ricatto di penali indefinite e indefinibili”.
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