Decise e compatte come i pompieri le categorie economiche forti della provincia di Rimini: Api, Cna e Confartigianato dicono in coro: “La politica fatta di litigi ostacola la crescita economica”.
Andiamole a vedere queste argomentazioni.
Alberto Brighi, presidente dell’Api: “E’ il sintomo di poca lucidità nel portare avanti delle scelte. In questo momento prevalgono i personalismi perché si è in una fase di transizione dove mancano progettualità forti. Con molta onestà non capisco come mai si litiga quando gli stessi erano d’accordo sui programmi da concretizzare. Rimini e la sua provincia ha delle potenzialità economiche, dal turismo al manifatturiero, importanti. La litigiosità più che sui progetti si basa sui personalismi. Voglio portare un esempio per tutti. E’ da 6-7 anni che si parla di zone produttive alle imprese. Si dice che ci sono 2-3 milioni di metri quadrati di terra, ma sulla carta. L’opposizione da parte sua non dà segnali migliori”.
Salvatore Bugli, direttore della Cna: “La stabilità politica e la coesione sono un valore aggiunto per l’economia. Se ci sono conflitti questa ne risente in modo naturale. E’ giusto che in una coalizione convivano più anime, ma il confronto deve essere politico-culturale: anche in modo acceso e ‘cattivo’. Sia a livello di maggioranza, sia a livello di opposizione, la conseguenza è la perdita di punti di riferimento”.
Mauro Gardenghi, direttore della Confartigianato: “Quando non si trovano accordi, ci sono ritardi nelle promesse elettorali. Noi da almeno 4 anni aspettiamo le aree produttive. Abbiamo centinaia di imprese pronte ad investire ed a creare ricchezza. Eppure non siamo ancora riusciti a partire. Sta di fatto che così si frena lo sviluppo. E lo sportello unico sta diventando un rimedio peggiore del male. Subiamo il tempo della politica che provoca dei danni. All’interno dei partiti ci deve essere il dibattito, ma quando divengono esterni al problema, per visibilità, tattica, schieramenti, allora la gente non si appassiona più. Tranne rarissime eccezioni manca una classe politica di livello”.
Attilio Cenni, ex assessore di sinistra a Riccione, imprenditore dal fiuto arguto: “Mi sembra una giusta competizione, dove ognuno pensa di essere dalla parte della ragione e che manifesta con quell’ardore ed irruenza con un carattere molto romagnolo. A questo si può aggiungere che la dialettica politica è bassa. Mancano i cavalli di razza, soprattutto nel campo dell’opposizione che si riduce a considerazioni da bar”.