– Tartufi bianchi sotto il grattacielo e lungo la darsena di Rimini. Non è uno scherzo da primo di aprile, ma quello che la natura offre. Parola di Luciano Filanti, di Montegrimano, esperto di tartufo e tartufocoltura (si è occupato di impianti sotto l’aspetto agronomico). Che dice: “I tartufi ci sono anche sotto i tigli di via della Fiera, a Covignano. E tanti ce ne sono anche nel parco del San Bartolo, quel bellissimo territorio sul mare da Gabicce Mare a Pesaro. Ed insieme all’associazione che raccoglie i tartufai riminesi, tanti quanto invisibili, stiamo cercando di prendere in affitto le terre del San Bartolo per curare quei luoghi come si conviene a posti di pregio”.
Ma Filanti sta facendo molto di più. Ha fatto un tour nel ricco mercato del turismo svizzero per promuovere la cultura, l’arte ed i tartufi del Montefeltro. Continua: “Credo che il tartufo possa essere un passpartout gastronomico importante per far arrivare un certo tipo di turista, in grado di apprezzare la tradizione e la tipicità di certi luoghi”.
Filanti nel giro elvetico si è portato con sé anche alcuni albergatori della riviera. Da qui è possibile fare base per poi raggiungere l’entroterra. Ma il tartufo bianco si trova anche nella valle del Marano. Mentre, dove da sempre è fonte di reddito ed attività importante, è nel territorio di Mondaino, alta Valconca. Qui l’anno scorso è stata organizzata la prima fiera del tartufo, con l’ambizione di farne un appuntamento importante. A Riccione, nei pressi dell’autostrada, è stata impiantata una tartufaia.