Il Jobs act, che dovrebbe riorganizzare le regole per l’accesso e il mantenimento nel mondo del lavoro, è alle battute finali. “Il testo del Jobs Act uscito emendato dall’esame in commissione Lavoro – commenta a questo proposito il deputato Pd Tiziano Arlotti (foto) – migliora sensibilmente diversi aspetti del provvedimento, a cominciare dalla parte legata alle reintegre per specifici casi disciplinari, con tempi certi per l’impugnazione e indennizzo in caso di licenziamento per motivi economici. Il secondo aspetto da evidenziare – ricorda Arlotti – è la introduzione dei congedi per le donne inserite nei percorsi di protezione contro la violenza di genere. Il terzo, la razionalizzazione degli incentivi per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità, anche nella forma dell’acquisizione delle imprese in crisi da parte dei dipendenti. Quarto aspetto importante, il rafforzamento degli strumenti per favorire l’alternanza fra scuola e lavoro, che va nella direzione su cui mi sono battuto per riconoscere l’apprendistato stagionale per giovani di 16 e 17 anni. Il quinto consente di autorizzare le integrazioni salariali fino alla cessazione definitiva di attività aziendale o di un ramo di essa, diversamente da quanto avviene attualmente. Sesto elemento rilevante, la modifica che introduce la possibilità di coinvolgere i fruitori di trattamenti di ammortizzatori sociali anche in attività a beneficio delle comunità locali senza che ciò determini aspettativa di accesso agevolato alla Pubblica amministrazione. Il settimo è invece il rafforzamento delle cure parentali, integrandole in coordinamento con gli enti locali titolari delle funzioni amministrative”. Per il deputato riminese il combinato disposto del Jobs act e delle risorse e delle norme previste nella Legge di stabilità 2015 “consentirà di dare avvio dal primo gennaio ad una straordinaria incentivazione ad assumere” dando priorità al lavoro a tempo indeterminato grazie alla decontribuzione triennale per chi assume a tempo indeterminato, al taglio dell’Irap e con il taglio del cuneo fiscale che prevede la stabilizzazione del bonus di 80 euro mensili. Un provvedimento che non ha precedenti e dà risposta alle pressanti richieste dell’interno mondo del lavoro. Inoltre vengono estesi diritti universali quali il sostegno alla maternità a tutte donne, l’accesso alla Aspi per i co.co.co e la riduzione fiscale per circa 900 mila partite Iva”.
Per la collega Emma Petitti “la riformulazione dell’emendamento presentato dal governo sull’articolo 18 approvato dalla commissione Lavoro della Camera conferma i contenuti dell’accordo che abbiamo sottoscritto con il Governo ricalcando puntualmente il testo della Direzione del Pd. Partiti dall’idea di mantenere la tutela per i soli licenziamenti discriminatori, come sostenevano taluni esponenti del governo, siamo invece arrivati ad includere anche i licenziamenti disciplinari. Con le novità della delega, in particolare, si fissa il solo indennizzo economico “certo e crescente” con l’anzianità di servizio per i licenziamenti economici, mentre il reintegro sul posto di lavoro resta per i licenziamenti discriminatori (mai stati in discussione) e viene limitato a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato, che verranno dettagliate nei decreti legislativi che arriveranno dopo l’ok definitivo al ddl delega sul lavoro e che saranno discussi con i gruppi parlamentari prima di essere adottati dal Governo e diventare operativi già a inizio gennaio. Dal lavoro in commissione esce anche un indirizzo più chiaro ai futuri decreti legislativi su controlli a distanza (sugli impianti e non sulle persone), voucher (coerenza con scelta di ridurre le forme precarie di lavoro), competenze e fondi in materia di parità e pari opportunità, rafforzamento degli strumenti per favorire l’alternanza scuola lavoro, sostegno alle cure parentali (non solo verso i figli), monitoraggio degli effetti dell’attuazione della legge. Si è poi risolto positivamente il nodo rilevante della cassa straordinaria per aziende cessate, che potrà essere erogata anche a favore dei lavoratori di aziende (o rami di azienda) che, pur cessate, sono oggetto di acquisizione, cioè che non siano cessare definitivamente. Non viene dunque meno una leva importante per la salvaguardia della base produttiva e dell’occupazione. Le ulteriori modifiche introdotte in Commissione nel testo della Delega riguardano il sostegno ai dipendenti che intendano acquisire la propria azienda in crisi; il coordinamento di funzioni tra Agenzia nazionale per l’occupazione e Inps per assicurare una reale integrazione tra politiche attive e sostegno al reddito; l’integrazione tra servizi pubblici e privati per l’impiego; l’attenzione alla valorizzazione delle competenze delle persone anche nell’inserimento lavorativo dei disabili. In Commissione è tornato infine il tema della dimissioni in bianco, che recepisce i contenuti del testo votato alla Camera di cui sono firmataria: deve esserci una garanzia della “data certa nonché dell’autenticità della manifestazione della volontà della lavoratrice o del lavoratore in relazione alle dimissioni o alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro”.