– Un gioiellino da 400.000 presenze l’anno, con un fatturato diretto di 10 milioni di euro e una ricaduta turistica-economica poco quantificabile. Si potrebbe fare un’ipotesi, per difetto. Se ogni presenza spendesse mediamente sul territorio 100 euro al giorno, avremmo un giro di 40 milioni di euro (circa 80 miliardi). Insomma, i ricavi di una media azienda.
Gli 80 ettari e la struttura dell’autodromo di Santamonica, oggi, per la costruzione, richiederebbero una somma ragguardevole: circa 200 milioni di euro. E forse questa cifra dà il senso vero della struttura e del patrimonio che possiede Misano e la provincia di Rimini.
“L’indotto – afferma Maurizio Damerini, il direttore – non è facile quantificarlo. Diciamo che il 70-80 per cento di chi viene da noi si avvale dei servizi e dell’ospitalità delle nostre cittadine”.
E’ da 7-8 anni, che l’autodromo viaggia sulle 400.000 presenze l’anno. Gli appuntamenti clou sono due: il campionato mondiale di super bike (svoltosi dal 23 al 25 giugno) e il raduno Ducati (appuntamento biennale; 2007). Le due manifestazioni hanno la capacità di attirare 40.000 appassionati a testa.
Vi lavorano stabilmente 15 persone che diventano molti di più nei giorni degli eventi. Ad esempio, per il mondiale super bike gli addetti diventano circa 300.
Grazie alla potenza economica (e alla scommessa sul futuro), al contributo della Repubblica di San Marino, della Provincia di Rimini e dei comuni del nostro territorio, l’anno prossimo (contratto di 5 anni), in settembre, ritornerà a Misano il motomondiale. La ricaduta immediata dovrebbe essere tra le 150 e le 200.000 persone. Mentre è difficilmente quantificabile sia il richiamo turistico del territorio e sia l’attività professionale e amatoriale dell’autodromo riservato ai piloti negli anni a venire. L’investimento sulla struttura per ospitare Valentino Rossi e compagnia è di 20 milioni di euro: pista, box, sala stampa, tribune.
Da molti anni sull’autodromo si continua ad investire con veemenza. Ad esempio, il rifacimento dell’asfalto della pista costa 50 euro al metro quadrato, mentre la messa in sicurezza di una curva ha esborsi enormi (200.000 euro solo di ghiaia). L’ultima spesa in ordine di tempo è il nuovo centro medico: 300 metri quadrati costati 600.000 euro (inaugurati per la superbike).
Ma le migliorie non sono state riservate solo alla pista, ai box, alla messa in sicurezza, ma anche alla ristorazione. Da 4 anni funziona una tavola calda ricavata sopra i box e un ristorante. Quest’ultimo in una costruzione esterna con tanto di piscina. Si mangia, manco a dirlo, bene grazie alla professionalità di Vincenzo Leardini, titolare dell’hotel Lungomare di Riccione e della locanda i “Girasoli” di Misano (Ca’ Rastelli).
Da anni, per l’esattezza dall’88, l’autodromo Santamonica ha come direttore Maurizio Damerini. 54 anni, sposato, due figli (Davide e Luca), passione per la vela, è un riminese trapiantato a Riccione.
E dietro l’autodromo, dall’89, c’è una delle maggiori realtà industriali italiane: il Gruppo Colacem. Sede a Gubbio, con il marchio Colacem, produce cemento e distribuisce calcestruzzo. Inoltre, i 4 fratelli Colaiacovo (che non disdegnano Misano come luogo di vacanza, anzi) sono al centro di molti incroci azionari dei cosiddetti salotti buoni. Ad esempio hanno in portafoglio circa il 2 per cento di Capitalia.
Il Gruppo Colacem fattura, milione più, milione meno, attorno agli 800 milioni di euro. Dei 170 soci iniziali, ne sono rimasti nella società una settantina.
A chi gli chiede che cosa hanno portato gli umbri in Romagna, risponde Damerini: ‘La professionalità, l’imprenditorialità, un modo di fare legato ad una grande industria. Ci hanno dato la possibilità di lavorare normalmente con un supporto professionale molto forte. Si lavora su programmi e obiettivi che guardano lontano. Quello che abbiamo realizzato negli ultimi anni era stato pianificato”.
“Abbiamo la fortuna – continua Damerini – che l’autodromo è posizionato vicino al mare, con un’offerta alberghiera unica che gli altri circuiti, Imola, Monza, Mugello, non hanno”.
L’autodromo Santamonica è aperto attorno ai 330 giorni l’anno. Organizza eventi per una settantina di giorni, mentre nei restanti ci sono i privati che affittano la pista per provare (le moto le hanno a disposizione per 130 giorni). La Santamonica è anche altri circuiti, altre attività: la pista di kart e una di off road, dove cimentarsi con i fuori strada. Inoltre, qui ha la sua scuola-guida Sigfried Stohr (già campione di Formula 1). E nel pieghevole di presentazione, dal titolo “Nuovi spazi alle emozioni”, c’è lo spirito di un’azienda che crea economia esterna con molti zeri.