L’ambasciatore Giorgio Girelli con il segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon
di Giorgio Girelli*
Debbo un convinto e forte grazie ai Direttori ed ai Docenti del Conservatorio Statale Rossini per l’apporto didattico e gli approfondimenti scientifici che nel corso degli anni hanno qualificato l’Istituto, rendendolo perno significativo del riconoscimento di Pesaro quale “Città della musica” ricevuto dall’Unesco, organizzazione culturale dell’ONU. Va dato atto al sindaco Matteo Ricci e all’assessore Daniele Vimini dell’intenso ed efficace impegno nel coordinare adempimenti e collegamenti che hanno condotto allo splendido risultato, atteso da anni. Rammento che già nel 2009 l’allora Direttrice del Servizio pianificazione strategica del Comune di Pesaro Fiorenza Martufi curava la elaborazione del dossier da presentare appunto all’Unesco e nell’ambito del quale le caratteristiche del Conservatorio Rossini occupavano otto pagine dell’elaborato. L’attenzione è stata assidua anche perché il tempo trascorreva e sembrava che la documentazione presentata non appagasse le esigenze dell’Unesco, che ha insistito a lungo sulla necessità di dimostrare “maggiore proiezione internazionale e più intense assicurazioni sulla futura programmazione artistica” della attività musicale pesarese. Accanto ai determinanti apporti sul piano specificamente operistico del Rossini Opera Festival e del suo “padre” Mariotti, e, per il profilo scientifico, della produzione della Fondazione Rossini, non sono mancati, ad adiuvandum, tratti di “ proiezione internazionale” anche del Conservatorio rossiniano, quali le relazioni e le collaborazioni attivate tramite Erasmus (Universitaet der Kunst di Vienna; Conservatorium Van Amsterdam; Hochschule di Lipsia; Sibelius Academy di Helsinky; Conservatorio Superior de Musica di Madrid; Academic School of Music di Mosca; Conservatorio di Musica di Pechino). Vanno poi aggiunti la permanente attività didattica a Pesaro di docenti provenienti da Argentina, Bulgaria, Russia, Spagna, San Marino mentre gli studenti affluiscono da più di 30 diversi Paesi. A ciò si aggiungono i Concorsi internazionali di clavicembalo e di fagotto, anche questi frequentati da numerosi studenti stranieri. E Pesaro si conferma degna erede di Rossini.
*Presidente del Conservatorio Statale di Musica “Rossini”