COMUNITA’
– “Sono stato da Garattoni”. “Andiamo da Garattoni”. Un cognome che a Morciano si identifica con “L’Angolo del Caffè”, un locale che per certi verso ha alle spalle più di mezzo secolo di storia e che ha caratterizzato il costume di Morciano e della Valconca. Si trova in via Boccioni e dopo un vero e proprio rifacimento affidato all’architetto Mario Battelli è stato riaperto lo scorso 7 settembre. Nessuna inaugurazione ufficiale; ai clienti mano mano che arrivavano sono state offerte le consumazioni. Il locale è andato ad abbellerire un altro angolo di Morciano. Grazie al colore (un giallo acceso scelto dalla moglie di Garattoni, la signora Angela) ed alla pulizia delle linee: porticato su colonne di metallo a sud-ovest. Sul tetto, i pannelli solari per stare vicino all’ambiente e dare un segnale forte di risparmio prima ancora che energetico di impegno civile. Gli interni, pareti gialle e soffitto bianco, seguono i dettami esterni: l’essenzialità esaltata dalla cura dei dettagli, con quei motivi di ceramica (bianca, blu e gialla) che simboleggiano il meglio della civiltà artigianale italiana. Particolare non trascurabile: il bagno ha la finestra; una rarità, almeno in Italia. Un’altra attrazione sono le piante; sette varietà di peperoncini d'”arredo”. Mario Garattoni è un giardiniere autentico che non si arrende: sperimenta e approfondisce.
Forse a Morciano in pochi lo sanno, ma i Garattoni non sono morcianesi, anche se per carattere ed inclinazione ne hanno la patente autentica. La famiglia è originaria di Savignano. Prima di trasferirsi a Cesena, sono emigranti in Argentina (dove c’è una forte comunità di morcianesi). Tutto inizia con Stella Garattoni (sorella di Mario) arriva a Morciano nel ’51; è assunta al bar “Sport”, aperto da Matteo Bianchi (più conosciuto col soprannome di “Canocia”), quello che oggi è il bar dell'”Elda”. E Matteo Bianchi è un cesenate. L’anno dopo, 1952, si trasferisce a Morciano tutta la famiglia Garattoni: genitori e due sorelle. Ed inizia la loro saga che dura da mezzo secolo. Chiuso da alcuni anni, i Garattoni riaprono il bar “Centrale” sotto i portici del palazzo comunale: 1952. I muri appartengono alla famiglia Forlani (oggi dei Marchini). I Garattoni gestiscono il bar “Centrale” fino all’81, anno in cui viene venduto.
L’attività continua con una tabaccheria di fianco al bar “Italia”, che successivamente viene spostata nell’angolo tra le vie Venezia e Forlani. Il passo successivo è spostare la tabaccheria nell’angolo di fronte (dove si trova oggi “L’Angolo del Caffè”). La rivendita di sigarette successivamente diventa anche bar; siamo alla metà degli anni ’90. Poi è arrivato il locale di oggi. Oltre ad offrire il servizio di bar e tabaccheria, si può giocare anche al Lotto (e si trovano alcuni articoli per l’igiene personale).
Il bar-tabaccheria “L’Angolo del Caffè” apre alle 4 e mezzo del mattino e chiude alle 9 di sera. I clienti delle prime luci della giornata sono i turnisti della Ghigi, della Ceramica del Conca, i camionisti e trovano già le paste fresche e fumanti della “Garden”. Garattoni ha una clientela eterogenea, di ogni ceto sociali e credo. Si ritrovano per la vivacità che ha la famiglia di socializzare. Hanno una sensilità naturale per soddisfare le aspettative degli avventori, anche polemizzando. Garattoni è un appassionato di politica e non disdegna il confronto. E’ anche un luogo di lettura, roba da caffè da impero austro-ungarico, in stile triestino. Sui tavoli sono disponibili molti periodici e sette quotidiani.
Oggi, Mario Garattoni è in pensione; il timone è stato passato alla figlia Katia e al genero Davide. I clienti più vecchi risalgono ai tempi dell’apertura del “Caffè Centrale”.
COMUNITA’
Quel polemista amante del bello
Giardino di pregio e casa finita sulle riviste. Impegno civile e politico. Sempre con vis polemica. La passione per la storia locale
– Un amante del bello con l’animo del polemista. Un impegno civile e politico sempre in campo aperto. Un uomo con molti amici e qualche nemico, anche acceso. Questo è Mario Garattoni.
E’ stato tra i fondatori dell’Avis di Morciano (la prima in provincia dopo quella di Rimini); ha dato il proprio contributo a creare Italia Nostra e il Wwf Valconca. Ha fatto politica nelle file del Pri (dal ’70 al ’74 è stato vice-sindaco a Morciano di Marzio Belloni) prima e nella Lega adesso. Soprattutto è un uomo amante del bello e anche aperto alla modernità. La sua moderna abitazione l’ha progettata Nevio Matteini e finita sulle riviste di architettura.
Attorno ha creato un giardino tenuto con il fare certosino degno di un monaco; regala molte piante agli amici. Inoltre, fa anche l’orto. Ama ascoltare la lirica e la musica classica. Si è sempre interessato di storia locale; ultimamente con più tempo e più applicazione.
Ha pubblicato un libro, “Gli Africani d’Italia: appunti sulle storie degli Etruschi” e sta lavorando ad una storia della Valconca, con lente di ingrandimento sui toponimi, le origini dei nomi dei luoghi. E Garattoni ha la rara capacità di approfondire confrontarsi, con più meticolosità e curiosità dello studioso professionista.