“Oggi posso dire tranquillamente che la musica ha salvato e continua a salvare la mia vita. Io sono devota, non è qualcosa che si può scegliere, è semplicemente così”. Damned Devotion è il titolo dell’ultimo album di Joan As Police Woman, al secolo Joan Wasser, attesa protagonista del nuovo appuntamento con Percuotere la mente, la rassegna della Sagra Musicale Malatestiana. L’appuntamento è per venerdì 27 luglio alle 21.15 nella consueta cornice della Corte degli Agostiniani, dove la cantautrice americana presenterà i brani del suo ultimo lavoro.
In Damned Devotion – disco che lei stessa ha definito come “il più scuro e riflessivo”, c’è tutto il mondo della musica black, il soul jazz più sofisticato e intimista, e quello indie folk più dark. Un neo-soul costruito attorno a trame di tastiera e poemetti esasperati ma mai noiosi sulle complessità estenuanti dell’amore, un piccolo trionfo di scrittura che tocca livelli di pura onestà, incertezza e accettazione della qualità effimera dell’esperienza umana.
“Con Damned Devotion mi sono mossa su un terreno più sperimentale – ha spiegato l’artista – A volte più melanconico. Non direi triste, ma sicuramente molto introspettivo. Ha a che fare col romanticismo. Il fatto è che sono una persona molto romantica. E il problema dell’esser romantici è che mentre vivi tutto in questo stato emotivo di ‘devozione’ ti perdi lo sguardo dall’alto, su tutta la situazione. Quest’album penso si concentri sul problema di tutte le informazioni che ti perdi quando sei in questo stato“.
Joan As Police Woman – nome omaggio ad uno show poliziesco anni ’70 – è un progetto nato nel 2002 e ha cinque album all’attivo, acclamati da pubblico e critica, tanto che hanno vinto premi del calibro dell’Independent Music Awards (Real Life) e il Q Magazine’s Album of the Year (To Survie).
Classe 1970, Joan Wasser – definita dal Times “the coolest woman in pop” – ha collaborato nella sua carriera con artisti del calibro di Elton John, Lou Reed, Nick Cave, Rufus Wainwright, Antony Hegarty, Dave Gahan.