La spiaggia di Riccione patrimonio immateriale dell’Unesco? Chissà…
Intanto, il consiglio comunale di Riccione, nella seduta di giovedì 7 febbraio, ha approvato all’unanimità, in seduta aperta l’ordine del giorno a sostegno del progetto “ Identità di spiaggia – Processi di costruzione identitaria e consolidamento degli usi culturali e sociali dell’arenile a Riccione per una candidatura degli usi sociali della spiaggia a patrimonio immateriale Unesco”.
E il messaggio lanciato nei mesi scorsi dal Comitato promotore, costituito dalla Cooperativa Bagnini, Confcommercio, CNA e Cooperativa Bagnini Adriatica Riccione, immediatamente accolto dall’Amministrazione Comunale, è stato prontamente recepito dalla città. Da tutte le forze politiche di maggioranza e minoranza e dalle categorie economiche presenti in massa, in una seduta gremita alla quale hanno preso parte anche numerosi cittadini. Un momento corale, in cui la città ha dato prova di consapevolezza piena e decisa sulla strada da intraprendere: il riconoscimento Unesco della spiaggia di Riccione intesa come patrimonio culturale intangibile, in base alla Convenzione approvata a Parigi nel 2003.
In particolare, con l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale, si chiede il riconoscimento della pratica sociale e delle tradizioni artigianali legate all’uso e alla gestione della spiaggia che si rigenerano nel tempo, rafforzando il senso di appartenenza e identità di una Comunità. Per tracciare lo stato dell’arte giovedì sera sono intervenuti la Prof.ssa Patrizia Battilani, storica del turismo nonché Direttrice del CAST ( Centro Studi Avanzati sul Turismo dell’Università di Bologna, sede di Rimini) e il Prof. Guido Candela, docente universitario e presidente della Commissione CoPi ( Commissione per l’informazione). Due i traguardi a medio e lungo termine prefissi. Il passaggio all’Unesco da parte del Ministero competente, con successivo autoriconoscimento della richiesta da sottoporre a certificazione e, elemento fondamentale, la presa di coscienza del presente da parte della città e dei suoi operatori. Un presente che, come ha sottolineato il Prof. Candela, già suscita un sentimento di ammirazione per la consapevolezza che ha generato in questa prima fase di lavoro.
Il progetto è distinto in due fasi. La prima si è conclusa nel 2018 con ricerche di archivio e videointerviste a bagnini di prima generazione, portatori di saperi, o entrati recentemente nel settore, e a turisti di fascia d’età avanzata. L’interesse è stato focalizzato su due macro temi: la storia del proprio stabilimento balneare e la vita di spiaggia. Ciascuno ha raccontato liberamente la storia di famiglia, le conoscenze trasmesse di generazione in generazione, come sia cambiata negli anni la spiaggia e il ruolo dei turisti con essa. Un’indagine parallela a quella sui bagnini è stata incentrata sui turisti che hanno raccontato il rapporto decennale con la spiaggia, il mare, e con il bagnino di riferimento ma anche in generale di Riccione, delle sue strade e dei luoghi di socialità. A loro è stato inoltre distribuito un questionario in lingue.
La seconda fase partirà ad aprile 2019, per concludersi ad inizio 2020, e verrà allargata ad altre categorie di residenti per far maturare nella comunità riccionese la consapevolezza del patrimonio intangibile legato agli usi della spiaggia.
A dare pieno sostegno all’iniziativa hanno preso la parola in Consiglio Comunale, oltre a singoli imprenditori balneari, i rappresentanti di Cooperativa Bagnini Riccione e Cooperativa Bagnini Adriatica, Confcommercio, Cna, Cna Balneatori, Confartigianato, Federalberghi, Club Nautico, Sezione Navale Italiana delegazione Riccione, Associazione Riccione Alba e’Istituto “ Volta – Fellini” che si occuperà di creare il logo del progetto con il coinvolgimento delle scolaresche. E’ emersa la volontà non solo di proseguire il viaggio verso il riconoscimento Unesco ma di vivere questa sfida per far sentire la comunità orgogliosa di se stessa e del proprio patrimonio.
Diego Casadei, presidente Cooperativa Bagnini Riccione ha rimarcato la volontà di proseguire nel progetto e di estenderla ad altre realtà della costa. Tra gli interventi emersi l’importanza di vivere il mare, dalle pratiche sportive alla promozione di tradizioni sociali.
C’è una grande fetta del territorio e di tutte le forze politiche che partecipa con fervore a questa candidatura, motivo di orgoglio per l’Amministrazione Comunale perché restituisce l’importanza delle antiche tradizioni legate alla spiaggia e al suo passato ma anche e soprattutto al suo futuro in chiave economico-turistica.
In allegato foto di Daniele Casalboni