Ricavi a 57,3 milioni di euro (più 6,7% sul 2004. Il gruppo sale a 87,9 milioni di euro (più 28,4% sul 2004). Debiti: 51 milioni di euro (saranno estinti nel 2009)
– Futuro di Rimini Fiera: sarà una disputa durissima e dagli esiti incerti, nonostante i buoni risultati raggiunti. Ci sarà da affilare le intelligenze con Milano, Bologna, Roma, l’estero. La sua ricaduta economica sul territorio provinciale è notevole: circa 500 milioni di euro.
Con il 37-38 per cento, Rimini Fiera è prima in Italia per Margine operativo lordo (Mol), ovvero gli utili prima di aver pagato gli ammortamenti, gli interessi passivi e le tasse. Nel 2007: quattro nuovi appuntamenti fieristici e l’acquisizione di due manifestazioni; una verrà portata a Rimini, l’altra invece resterà dov’è.
Questo in sintesi il 2006 e il 2007 di Rimini Fiera. Terza in Italia per fatturato (dopo Milano e Bologna), il gioiello economico riminese nel 2006 ha avuto ricavi per 57,3 milioni di euro (più 6,7 per cento sul 2004, anno di comparazione utile per la presenza delle manifestazioni a cadenza biennale). L’indicatore Mol invece è stato di 21,2 milioni di euro (2,4 per cento in più). Nel 2006, tutte le attività del gruppo hanno fatto un balzo in avanti del 28,4 per cento, (sempre rispetto al 2004), raggiungendo gli 87,9 milioni di fatturato.
Il sipario 2006 di Rimini Fiera è stato caratterizzato per il non aver avuto il Festival del Fitness. Manifestazione privata, è stata portata a Firenze non senza una caterva di polemiche. Tale appuntamento nel 2005 fece segnare 375.000 presenze (quasi il 35 per cento dei visitatori totali). Rimini Fiera, nel 2006, è corsa ai ripari con RiminiWellness che ha richiamato 71.482 appassionati. Non male, ma c’è da lavorare. Insomma, nulla di facile a questo mondo.
Gli altri numeri 2006. Gli espositori sono stati 12.032 (9.300 nel 2004); 1.198.756 i visitatori (1.074.254 nel 2004) e 1.126.164 i metri quadrati venduti (814.610 nel 2004).
Rimini Fiera ha debiti per 51 milioni di euro; che diventeranno 46 nel 2007; con l’ambizione di saldarli entro il 2009.
Quest’anno, altra tappa importante della struttura è stato l’ampliamento, l’ultimo, il definitivo: lo scorso settembre inaugurati due nuovi padiglioni (portando a 170.000 i metri quadrati totali, 110.000 gli espositivi).
“I numeri – ha sottolineato Lorenzo Cagnoni, il presidente in quota Ds – parlano il linguaggio della crescita. E nel 2007 avremo nuove manifestazioni, alcune a Rimini e altre fuori dal nostro quartiere. Poi ci saranno, e lo dico con i verbi all’indicativo, due acquisizioni per le quali a bilancio ci sono già le risorse. L’obiettivo è di crescere sia per linee interne, sia per linee esterne”.
Se le linee esterne sono le acquisizioni, quelle interne sono nuovi appuntamenti: ben quattro nel 2007. La prima è in gennaio (dal 12 al 14). Si chiama First Alternative (moda), un settore ben presidiato da Milano. Cagnoni: “Una novità a cui cercheremo di dare importanza; se faremo bingo, avremo altre possibilità”. Le altre: Globe (turismo, a Roma), Key Energy (dentro Ecomondo, Rimini) e Design Show (del Gruppo Maggioli).
Un altro fronte di espansione di Rimini Fiera è l’internazionalizzazione. Ci sarà un workshop a Dubai di SiaGuest, con la speranza che possa diventare una vera e proprio manifestazione espositiva.
Rimini Fiera è dentro un sistema competitivo nazionale (Milano, Bologna e non solo) e internazionale in cui occorrono le qualità di Cagnoni: rigore e dinamismo. E la fortuna, molto amata da Napoleone.
GLI UOMINI
Consiglio, presiede Cagnoni
– Rimini Fiera è un’azienda pubblica, il cui capitale è saldanmente tenuto nelle mani della Camera di Commercio, Provincia di Rimini e Comune di Rimini. Il consiglio di amministrazione è composto da 12 persone:
Lorenzo Cagnoni (presidente), Stefano Venturini e Alfredo Cazzola (vice-presidenti), Marco Borroni, Salvatore Bugli, Maurizio Ermeti, Mauro Gardenghi, Claudio Marches, Franco Paesani, Mirco Pari, Gian Luigi Piacenti, Silvano Piccorossi.