– Gli scarti di lavorazione del prezioso compensato marino li regalano, ricordando un passaggio biblico: non fare agli altri ciò che vuoi che non venga fatto a te. Una ventina di anni fa al giovane Orlando Carloni venivano venduti. E la sua storia inizia proprio dagli scarti di falegnameria. Ha circa 20 anni e il pallino di mettersi in proprio. Ha alle spalle molti anni di falegameria e una bella esperienza all’Errebi cucine di Pesaro. Per darsi un reddito acquista un camioncino e d’estate trasporta merci per la Copea (derrate alimentari). D’inverno, grazie ad una fresa circolare, per arrotondare, nel sottoscala di casa confeziona oggettini con i famosi scarti: cassettine, sottovasi, porta bloc-notes. Ne progetta e realizza un centinaio. La cassettina regalata ad un amico giunge all’amico dell’amico che la porta in una fiera a Padova. Ne produrrà nel sottoscala e sottotetto di casa mezzo milione d’esemplari.
Ma la svolta arriva 18 anni fa. Montegridolfo è terra di falegnami e molti lavorano presso la Ferretti Craft a San Giovanni in Marignano. Gli affidano un piccolo lavoretto all’esterno. E’ talmente ben fatto, che il prossimo lavoro è l’arredo completo di una barca di 10 metri. Ma mentre l’amico Massimo Fraternali scarica, Carloni ricarica. Pensa di non avere i mezzi per un impegno così importante. Ma Fraternali lo convince. Con un pantografo da hobbista grande quanto un trapano consegna il lavoro. Nella sua impresa coinvolge l’amico Loris Tagliabracci, altrettanto raffinato falegname all’Errebi Cucine. Residente a Morciano, Tagliabracci a fine turno all’Errebi, si ferma a Montegridolfo fino a mezzanotte per lavorare agli arredi della barca. E’ nata la CT (Carloni-Tagliabracci) Arredamenti. Oggi, l’azienda ha 3.800 metri quadrati di coperto a Tavullia, impiega direttamente 18 persone (tutte molte giovani e tutte parlano il dialetto), dà il lavoro fuori a due aziende più piccole e nel 2006 ha fatturato 4,5 milioni di euro. Erano 4 nel 2005 e 2,9 nel 2004. Una crescita robusta e costante. Produce gli arredi per tre linee della Ferretti Craft e per il cantiere Raffaelli di Pesaro.
Oggi, l’azienda ha macchinari all’avanguardia. Il gioiello è un mega pantografo elettronico che riceve gli ordini da un mega tecnigrafo sempre elettronico che lavora in scala uno a uno. Finora hanno prodotto quasi 500 arredi per yacht senza ricevere mezza contestazione.
Nel settore sono considerati degli autentici fuoriclasse: precisi, affidabili, professionali. Al di fuori del lavoro, hanno avuto l’onore di mettere le proprie mani sul primo Moro di Venezia e di aver arredato le barche personali di Tullio Badioli e figlio.
Cinquantadue anni, sposato, un figlio già grande con lui in azienda, Carloni ha due grandi passioni: le moto (ne possiede due e assiste a molti gran premi in giro per l’Europa) e la caccia (più per fotografare che per sparare).
Quarantotto anni, da 23 a Morciano, sposato, due figlie, Tagliabracci da giovane, da buon pesarese, ha giocato a basket. Oggi, da appassionato, è il vice-presidente del Morciano Volley, B1.
Carloni e Tagliabracci si conobbero all’Errebi Cucine di Raffaele Battistoni. Erano talmente bravi che venivano utilizzati per gli allestimenti delle fiere. Diventarono molto amici.
A chi chiede qual è il segreto del loro lavoro rispondono: “Come in tutte le cose bisogna essere molto professionali. E per questo ci vuole la passione e il piacere del lavoro ben fatto. Un altro ingrediente che gioca un ruolo non proprio marginale è la fortuna”.
Insomma, in 18 anni, da un sottoscala di Montegridolfo si è giunti ad attraccare il proprio lavoro nei porti più esclusivi dei cinque continenti. Loro rappresentano l’anello fondamentale del Made in Italy: la capacità si saper fare delle cose. L’altro anello è il design, ma quest’ultimo senza gli artigiani ha poca forza.