Riccione, ospedale Ceccarini
Lettera della famiglia Venerandi sull’ospedale Ceccarini
“Capita sempre più spesso di leggere, non solo sui giornali ma anche e soprattutto sui social, notizie legate a casi di malasanità o, più semplicemente, di cattiva gestione dei pazienti nelle strutture di cura. Fermo restando che l’esercizio della critica è importante anche nell’ottica del miglioramento dei servizi, la nostra famiglia vuole però rendere noto un caso estremamente positivo che si è verificato all’Ospedale “Ceccarini” di Riccione, sia dal punto di vista clinico sia dal punto di vista assistenziale ed umano.
Nostro padre, Giuliano Venerandi, di 76 anni, l’8 gennaio scorso è stato ricoverato per una broncopolmonite, che però ha avuto conseguenze anche a livello cardiologico, con un grave scompenso. Dal momento del nostro arrivo, in tutti i servizi presso i quali è stato visitato, e in particolare nel reparto di Terapia Intensiva Cardiologica, dove è rimasto ricoverato diverse settimane, mio padre ha ricevuto non solo le cure adeguate, tanto che le sue condizioni sono ora stabili, ma anche una assistenza continua e attenta anche dal punto di vista della relazione umana, da parte di Medici, Infermieri, Oss. Che si trattasse della visita, così come della somministrazione dei pasti, abbiamo potuto constatare un’attenzione che definiremmo esemplare, ed uno sforzo corale, di tutti, mirato alla ripresa e al benessere del paziente. E per questo intendiamo pubblicamente ringraziare la Direzione medica del Presidio, la Direzione infermieristica, i vertici medici ed assistenziali del reparto e ogni singolo operatore che vi opera. Esempi come questo aiutano i pazienti e la sanità pubblica italiana”.