Marzio Pecci, Lega
Pecci, Lega: “Coronavirus, fare chiarezza sui decessi del Valloni”.
Continua Pecci: “Sollevare il velo, per conoscere e capire come funzionano certe strutture pubbliche, in Emilia Romagna ed a Rimini, in particolare, è sempre molto difficile.
Solo la caparbietà del Capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Marzio Pecci, con gli interventi sulla stampa d’inchiesta, hanno consentito di conoscere, parzialmente, ciò che stava accadendo nelle case per anziani, ASP Valloni-Marecchia e San Fortunato.
I fatti emersi, sotto il profilo della sicurezza sanitaria, sono gravissimi dato che hanno fatto contare 18 decessi in una struttura e 5 nell’altra oltre ad un imprecisato numero di contagi tra ospiti e operatori sanitari delle strutture.
Oggi abbiamo notizia di una ferma presa di posizione dei sindacati a tutela degli ospiti e degli operatori che della grave situazione avrebbero, tempo fa, informato la Prefettura, nel tavolo di monitoraggio sull’osservanza delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Se ciò fosse vero, come sicuramente è vero, risulterebbe che il Sindaco di Rimini fosse a conoscenza della gravità della situazione così come tutti coloro che compongono il Distretto socio sanitario.
E’, dunque, arrivato il momento di capire quali provvedimenti e quali linee guida abbia inviato la AUSL alle strutture per anziani all’inizio della epidemia e quali misure fossero state disposte per proteggere anziani ed operatori dato che l’accesso agli atti effettuata il 6 aprile 2020, dal Capogruppo della Lega, all’Ausl, per conoscere la Relazione sulla situazione sanitaria della provincia di Rimini, redatta dal Direttore Generale dell’Ausl, non ha ancora avuto riscontro.
Conoscere le direttive è necessario perché in una Casa per anziani risulterebbe che, dopo due mesi dall’inizio della pandemia, i DPI siano insufficienti ed inadeguati così come i prodotti di sanificazione degli ambienti.
In buona sostanza il silenzio del Commissario regionale alla sanità e le informazioni incomplete dei conduttori le strutture, oltre alle superficiali risposte del vice sindaco Lisi, quale assessore ai servizi sociali, in Consiglio Comunale, obbligano l’avvio di una indagine da parte del servizio sanitario, Enti ed organi dello Stato che hanno il controllo sulle strutture sanitarie.
E’ infine indispensabile che il Commissario regionale alla Sanità trasmetta al Sindaco del comune di Rimini ed ai Capigruppo del consiglio comunale la relazione sugli interventi ed accertamenti svolti per la sicurezza sanitaria a protezione degli ospiti delle strutture e degli operatori”.
Solo la caparbietà del Capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Marzio Pecci, con gli interventi sulla stampa d’inchiesta, hanno consentito di conoscere, parzialmente, ciò che stava accadendo nelle case per anziani, ASP Valloni-Marecchia e San Fortunato.
I fatti emersi, sotto il profilo della sicurezza sanitaria, sono gravissimi dato che hanno fatto contare 18 decessi in una struttura e 5 nell’altra oltre ad un imprecisato numero di contagi tra ospiti e operatori sanitari delle strutture.
Oggi abbiamo notizia di una ferma presa di posizione dei sindacati a tutela degli ospiti e degli operatori che della grave situazione avrebbero, tempo fa, informato la Prefettura, nel tavolo di monitoraggio sull’osservanza delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Se ciò fosse vero, come sicuramente è vero, risulterebbe che il Sindaco di Rimini fosse a conoscenza della gravità della situazione così come tutti coloro che compongono il Distretto socio sanitario.
E’, dunque, arrivato il momento di capire quali provvedimenti e quali linee guida abbia inviato la AUSL alle strutture per anziani all’inizio della epidemia e quali misure fossero state disposte per proteggere anziani ed operatori dato che l’accesso agli atti effettuata il 6 aprile 2020, dal Capogruppo della Lega, all’Ausl, per conoscere la Relazione sulla situazione sanitaria della provincia di Rimini, redatta dal Direttore Generale dell’Ausl, non ha ancora avuto riscontro.
Conoscere le direttive è necessario perché in una Casa per anziani risulterebbe che, dopo due mesi dall’inizio della pandemia, i DPI siano insufficienti ed inadeguati così come i prodotti di sanificazione degli ambienti.
In buona sostanza il silenzio del Commissario regionale alla sanità e le informazioni incomplete dei conduttori le strutture, oltre alle superficiali risposte del vice sindaco Lisi, quale assessore ai servizi sociali, in Consiglio Comunale, obbligano l’avvio di una indagine da parte del servizio sanitario, Enti ed organi dello Stato che hanno il controllo sulle strutture sanitarie.
E’ infine indispensabile che il Commissario regionale alla Sanità trasmetta al Sindaco del comune di Rimini ed ai Capigruppo del consiglio comunale la relazione sugli interventi ed accertamenti svolti per la sicurezza sanitaria a protezione degli ospiti delle strutture e degli operatori”.