Categorie: “Il primo giugno deve iniziare la stagione balneare”.
L’amministrazione comunale di Riccione, il sindaco Renata Tosi e le categorie economiche del settore turistico, Federalberghi Riccione, Cooperativa Bagnini, i Consorzi Riccione Sport, Riccione Bike Hotels, Riccione Turismo, Family Hotel aderiscono e sostengono la posizione espressa dal G20 spiagge per dare un segnale fermo al Governo. “All’Esecutivo che ha annunciato per il fine settimana un pacchetto di aiuti a favore delle piccole imprese, anche del settore turistico, diciamo che darci una mano a lavorare sarebbe un aiuto all’economia dell’Italia intera – ha detto il sindaco Tosi -. Ovvio gli stanziamenti a fondo perduto saranno necessari, ma permettere alle aziende turistiche di ripartire e lavorare ha più senso dal punto di vista economico per razionalizzare gli stanziamenti statali”. Secondo il sindaco Tosi, inoltre “il Governo deve ascoltare i sindaci delle città balneari perché – dice – se a livello nazionale il turismo rappresenta il 20% del Pil, per noi è il 90%. Le spiagge del G20 rappresentano un business da 70 milioni di presenze non è possibile trascurare un settore trainante per l’economia italiana”. “Ad oggi, non avere ancora alcuna certezza su date e modalità di apertura degli stabilimenti balneari, mette tutto il comparto in difficoltà. Difficoltà che potranno essere insuperabili – dice il presidente della Cooperativa bagnini di Riccione, Diego Casadei -. Esistono da tempo delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e sulla base di queste, abbiamo proposto ai tavoli di lavoro insieme con le Istituzioni competenti, un protocollo che vuole declinare queste direttive nella realtà della spiaggia. Non è possibile non avere ancora una risposta. Si potranno immaginare delle disposizioni modulabili nel tempo e a seconda delle situazioni, ma bisogna partire da un punto fermo e bisogna saperlo ora per poter affrontare la stagione che sarà purtroppo già di per se stessa molto difficile”.
“Sarebbe ed è incoraggiante nel panorama di globalizzate incertezze cominciare ad avere alcune certezze almeno da punto di vista di possibili date di riferimento – dichiara il presidente di Federalberghi Bruno Bianchini – Siamo dispostissimi all’apertura e nonostante il poco tempo a disposizione per i necessari preparativi, siamo altrettanto disposti a spenderci per questa data e per crearci questa opportunità di lavoro per noi e tutto l’indotto che con noi lavora. Ma, come ripetiamo dall’inizio di questa emergenza necessitiamo di tutele noi, i nostri collaboratori, i nostri fornitori ed i nostri clienti. Il protocollo che dovrebbe regolamentare tutta l’attività della filiera alberghiera è stato redatto ma non è ancora operativo in mancanza di tutti i nulla osta necessari. In assenza di ciò qualunque tutela legale ed assicurativa sarebbe inefficace. Vogliamo aprire a tutti i costi ma non ad ogni costo. Giusto quindi spingere tutti i tasti possibili per la salvaguardia del lavoro del sociale e dell’ottimismo in ottica futura ma all’interno di un sistema in sicurezza”.
“L’incertezza di non avere una data genera disdette e non produce nuove prenotazioni – dice Andrea Ciavatta (Family Hotels) -. Bisogna avere la data dell’apertura della stagione balneare proprio per questo motivo. Senza data, qualunque essa sia, ad oggi non possiamo lavorare”.
“Abbiano bisogno della data ma anche di avere i protocolli approvati – spiega Claudio Righetti (Bike Hotels) – non capisco perché ovunque ci sono già i protocolli approvati, addirittura da fine febbraio, e quindi le strutture possono essere operative, mentre solo in Emilia Romagna no”.
“L’incertezza di non avere una data genera disdette e non produce nuove prenotazioni – dice Andrea Ciavatta (Family Hotels) -. Bisogna avere la data dell’apertura della stagione balneare proprio per questo motivo. Senza data, qualunque essa sia, ad oggi non possiamo lavorare”.
“Abbiano bisogno della data ma anche di avere i protocolli approvati – spiega Claudio Righetti (Bike Hotels) – non capisco perché ovunque ci sono già i protocolli approvati, addirittura da fine febbraio, e quindi le strutture possono essere operative, mentre solo in Emilia Romagna no”.
“Aspettiamo una risposta dalla Regione e dal Governo in un senso o nell’altro – aggiunge Franco Vannucci (Riccione Turismo) – perché non solo dobbiamo essere certi sulla data, ma anche sulle soluzioni che come categoria abbiamo proposto, avvalendoci della consulenza del prof. Pierluigi Viale dell’Unità Operative Malattie Infettive del Policlinico S. Orsola di Bologna. Inoltre abbiamo bisogno di non avere brutte sorprese per il futuro anche sulla responsabilità delle strutture ricettive, nei confronti di ospiti e dipendenti. Servono rassicurazioni scritte”.
“Senza protocolli approvati che ci permettano di capire la fattibilità del nostro lavoro, – aggiunge Paolo Semprini (Riccione Sport). – con una circolazione interregionale e senza incentivi dal Governo alle famiglie per andare in vacanze, si fa fatica a ipotizzare di fare turismo quest’anno”.