Riccardo Parisio
Turismo, non si paga la tassa di occupazione del suolo pubblico.
Si chiama “Riccione Square Estate 2020”, ed è il progetto che la giunta di Riccione varerà, lunedì prossimo, dedicato ai pubblici esercizi. Le linee guida del progetto, che intende creare in tutta Riccione, oasi di spazi aperti per dare la possibilità ai locali di vivere l’estate ampliandosi verso l’esterno, sono poche e semplici.
Basterà un’autocertificazione da presentare a partire da lunedì all’ufficio Suap del Comune di Riccione, in cui si evincono le principali caratteristiche che avrà l’estensione all’esterno dell’esercizio pubblico. Va da sé che la principale e fondamentale condizione sarà quella di non estendersi ad esempio davanti ad un passo carraio, un cancello residenziale, un incrocio stradale, su un’arteria viaria trafficata o nella zona che potrebbe essere di competenza di un altro esercizio pubblico. L’Amministrazione inoltre laddove sarà necessario interverrà con Geat per la sistemazione dell’arredo verde, illuminazione e decorazioni, per favorire anche l’integrazione tra le varie attività. Ma soprattutto l’amministrazione comunale, intervenendo con variazioni al Bilancio, ha a disposizione i fondi per rendere la Cosap, tassa di occupazione suolo pubblico, gratuita per tutti, nel 2020.
“Il Comune con fondi propri potrà garantire la gratuità della Cosap – dice il sindaco di Riccione, Renata Tosi – in linea con quanto preannunciato in bozza dal Dpcm del Governo di prossima uscita. Il progetto Riccione Square Estate 2020, riconferma la nostra linea, quella già messa in pratica con Mare d’Inverno: ossia massima libertà all’imprenditore per scegliere le soluzioni migliori in collaborazione con il contesto e la zona in cui opera. E filo diretto e costante confronto con gli uffici comunali. La rimodulazione del Bilancio inoltre ci ha dato la possibilità di poter coprire il mancato incasso della Cosap e quindi di poter garantire ai pubblici esercizi la gratuità del suolo pubblico, fondamentale per lavorare quest’estate”.
IL PROGETTO DI 5 BIG DELLA MOVIDA
IL PROGETTO DI 5 BIG DELLA MOVIDA
Viale Corridoni è pronto, il progetto è stato presentato, il Comune l’ha approvato e loro, i titolari di cinque locali la Bodeguita del Medio, il Vicolo, Studio 54, Bevabbè e Soccia Alimentari sono d’accordo: “Quest’anno – dicono – sarà Movida Lounge”. Per intenderci una movida con atmosfere soft e chic, posti a sedere, musica diffusa, steward che accompagnano ai tavoli e in più altri due steward di sicurezza per tutto il viale che vigileranno che non vi siano assembramenti. Lo definiscono “Sicuri in mezzo alla strada” e il progetto prevede la chiusura parziale di viale Corridoni dalle ore 18 alle 2, “spazio a disposizione, comunione di intenti nel offrire un servizio di qualità, sorveglianza condivisa e modello positivo da imitare per tutta la città”, la filosofia di base.
“Ci siamo ritrovati in questo progetto, ci crediamo e pensiamo che sia un’occasione per tutti – dice Piero Careri, del Vicolo Vineria -. Siamo consapevoli che adesso dobbiamo ridisegnare i nostri spazi e che è necessario evitare assembramenti, quindi per quanto mi riguarda ad esempio si lavorerà su prenotazione con posti solo a sedere”.
“Saranno dei salotti tra i pini – spiega invece Riccardo Parisio, titolare del Bevabé, cocktail bar e bistrot, e Soccia Alimentari, prodotti enogastronomici di qualità – sistemeremo tavolini e sedie sugli stalli auto delimitati dai pini, che sorgono già ad una distanza sicura anche in base ai protocolli. Stiamo collaborando con Geat per la sistemazione di altro arredo urbano e stiamo anche pensando ad una decorazione che ricordi il cielo stellato. Il verde, come una sorta di orto urbano, sarà il motivo predominante”. Bolognese di origine, un vulcano di idee, Riccardo pensa che nonostante la stagione non farà fare grossi guadagni “aprire le porte del locale però è una sfida. Non farlo sarebbe per me una sconfitta”. Nonostante i tempi duri “con i protocolli che non arrivano dal Governo, la difficoltà oggettiva dei limitati spazi interni, non ha licenziato nessuno dei suoi dipendenti “sono tutti con me, la bottega alimentare non l’ho mai chiusa, al Bevabè i ragazzi sarebbero in cassa integrazione, anche se li abbiamo sostenuti noi perché non è mai arrivata. Appena apro li riprendo tutti. Stiamo lavorando in collaborazione con il Comune e con la Geat perché questo progetto potrà essere pilota per tutti i locali pubblici della città. Noi siamo attivi e vogliamo esserci per Riccione, abbiamo consegnato pasti al Pronto Soccorso, collaborato con la Croce Rossa e sosteniamo tre famiglie”.
“Ci siamo ritrovati in questo progetto, ci crediamo e pensiamo che sia un’occasione per tutti – dice Piero Careri, del Vicolo Vineria -. Siamo consapevoli che adesso dobbiamo ridisegnare i nostri spazi e che è necessario evitare assembramenti, quindi per quanto mi riguarda ad esempio si lavorerà su prenotazione con posti solo a sedere”.
“Saranno dei salotti tra i pini – spiega invece Riccardo Parisio, titolare del Bevabé, cocktail bar e bistrot, e Soccia Alimentari, prodotti enogastronomici di qualità – sistemeremo tavolini e sedie sugli stalli auto delimitati dai pini, che sorgono già ad una distanza sicura anche in base ai protocolli. Stiamo collaborando con Geat per la sistemazione di altro arredo urbano e stiamo anche pensando ad una decorazione che ricordi il cielo stellato. Il verde, come una sorta di orto urbano, sarà il motivo predominante”. Bolognese di origine, un vulcano di idee, Riccardo pensa che nonostante la stagione non farà fare grossi guadagni “aprire le porte del locale però è una sfida. Non farlo sarebbe per me una sconfitta”. Nonostante i tempi duri “con i protocolli che non arrivano dal Governo, la difficoltà oggettiva dei limitati spazi interni, non ha licenziato nessuno dei suoi dipendenti “sono tutti con me, la bottega alimentare non l’ho mai chiusa, al Bevabè i ragazzi sarebbero in cassa integrazione, anche se li abbiamo sostenuti noi perché non è mai arrivata. Appena apro li riprendo tutti. Stiamo lavorando in collaborazione con il Comune e con la Geat perché questo progetto potrà essere pilota per tutti i locali pubblici della città. Noi siamo attivi e vogliamo esserci per Riccione, abbiamo consegnato pasti al Pronto Soccorso, collaborato con la Croce Rossa e sosteniamo tre famiglie”.