di Marzio Pecci, Lega
“Le dichiarazioni che leggiamo sulla stampa in merito alla concorrenza degli aeroporti di Rimini e Forlì sono intrise di retorica.
Ad esempio cosa significa “non entrare in concorrenza e non agire sulle compagnie aeree già contrattualizzate da altri“ quando è certo che i due aeroporti agiscono ed agiranno sullo stesso mercato?
Pertanto la partita tra i due aeroporti, inutile negarlo, ci sarà e la vincerà chi sarà meglio strutturato, più innovativo, più fantasioso, più capace e più digitalizzato.
L’aeroporto di Bologna e la politica regionale continueranno ad agire come sempre hanno fatto.
A Rimini, per ora, dovremo fare da soli.
Se così sarà, Rimini partirà favorito, ma potrà vincere la partita solo se saprà valorizzare la partecipazione dello Stato di San Marino che fa dello scalo riminese un “aeroporto internazionale”.
Da sempre sostengo la necessità per il territorio riminese di promuovere e sviluppare rapporti di collaborazione commerciale con la Repubblica di San Marino e per questo, più volte, ho sollecitato il sindaco di Rimini al dialogo con il Governo Sammarinese.
Sono conscio che è difficile per la politica intromettersi nelle vicende gestionali di una società privata, ma l’aeroporto di Rimini è una infrastruttura pubblica, in concessione ad una società privata, per cui la politica non può fare finta di nulla ed ha il dovere di intervenire per un corretto utilizzo del bene in concessione.
In questi anni la scienza economica parla della necessità di promuovere la mobilità perché il mercato europeo ha sempre più bisogno di spostamenti rapidi e collegamenti capillari. La pandemia, dobbiamo tutti rendercene conto, ha cambiato l’agenda di tutti i governi, compreso il nostro, per questo dobbiamo fare in fretta nel progettare le soluzioni di sviluppo che ci potrebbe offrire il recovery fund per il nostro scalo.
Un aeroporto che dista oltre cento chilometri dalla propria azienda o dal proprio ufficio non è comodo e non favorisce gli spostamenti veloci.
Per questo è necessario investire e sviluppare le strategie sulle mobilità in sinergia con San Marino, un territorio d’importanza turistica ed industriale collegato con il mondo intero.
Inoltre per la Repubblica del Titano lo sviluppo aeroportuale potrebbe essere accompagnato da un progetto di ripristino della ferrovia Rimini-San Marino, magari sostituendola con una metropolitana di superficie rapida ovvero una monorotaia “people mover” sull’esempio di Bologna che colleghi stazione, casello autostradale e aeroporto.
Occorre, dunque, aprire un tavolo programmatico comunale che veda la partecipazione della proprietà e delle associazioni di categoria, dagli industriali agli albergatori, dagli operatori balneari ai commercianti, affinché ciascuno possa fornire il proprio contributo per il rilancio dello scalo riminese”.