Gianfranco Vanzini
di Gianfranco Vanzini
Disegno di legge Zan
Forse non tutti i lettori de “la Piazza” hanno avuto occasione di leggere che cosa prevede il Disegno di Legge ZAN di cui tanto si parla.
Per chi è interessato a valutare le cose dopo essersi documentato, e non solo leggendo un giornale o ascoltando un amico. Ecco qua il testo originale in discussione.
Titolo della legge: Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.
Art1. Ai fini della presente legge:
a) per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico; (cioè essere maschio o femmina ndr.)
b) per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; (cioè qualsiasi cosa uno pensi o dichiari di sentirsi e/o di volere essere, da scegliere fra uno degli oltre 50 casi di genere attualmente definiti. ndr.)
c) per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi;
d) per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.” (Chiarissimo !! ?? Secondo me entriamo in un caos totale. Oggi mi sento uomo, domani mi sento donna, ecc. ndr.)
“Art. 4. Pluralismo delle idee e libertà delle scelte.
Ai fini della presente legge, sono fatte salve:
a) la libera espressione di convincimenti od opinioni, nonché
b) le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee
c) o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.”
Cerchiamo di essere seri e chiari. Chi, quando e come si determina se in una libera espressione di convincimenti o opinioni o in condotte legittime, c’è il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti?
Per esempio dire che i figli HANNO BISOGNO di un PADRE e di una MADRE oppure che MASCHI E FEMMINE sono diversi e complementari, sarà ancora possibile senza essere costretti ad andare davanti ad un giudice? ?
Pare di no e a me non sta bene. Il DDL Zan non serve. Spero che non stia bene anche a molti lettori de “La Piazza”.. Buone riflessioni.