– Paolo Brolli racconta la propria idea di esistenza nel libro “La strada della vita. Poesie” (La Pieve, 2008), utilizzando sia l’italiano, sia il dialetto. Nato a Coriano nel 1965, dopo la scuola dell’obbligo, a 14 anni ha iniziato a lavorare, prima in fabbrica, poi con i fratelli nella gestione del Bar Grottino di Coriano, e poi nuovamente in fabbrica. Ma la passione giovanile dello scrivere gli è rimasta. Per tanti anni ha raccolto innumerevoli testi poetici nel proprio cassetto di casa. Tranne che per l’avvenuta lettura in rare occasioni, per gli amici corianesi, i suoi versi sono inediti. Le sue sono rime segnate da stati d’animo introspettivi, nutrite di sofferenza ed umiltà. Ma con un grande senso della giustizia e di ricerca delle verità più profonde.
Scrive Paolo Zaghini, direttore della biblioteca, che si è sempre impegnato nella crescita culturale della sua città, nella postfazione: “Ritengo debba esistere una spinta interiore fortissima per spingere una persona a scrivere poesie, in mezzo ai ritmi della vita quotidiana (studio, lavoro, famiglia). Lo dico, registrando il fatto in maniera oggettiva, perché in questi decenni in Biblioteca ho ricevuto, in modo continuato nel tempo, decine e decine di volumi di persone (donne e uomini) che hanno ritenuto la scrittura in rima il modo migliore per esprimersi, per ‘raccontare’ se stessi e le loro emozioni, il mondo e le loro sensazioni. Poesie scritte da persone di ogni ceto sociale: liberi professionisti, artigiani, casalinghe, intellettuali, operai”.